
La città
Mattatoio, niente Vas per il progetto e volano scintille tra residenti e amministrazione
Il primo cittadino si difende e prende tempo
Gravina - giovedì 11 dicembre 2014
19.07
Le posizioni restano distanti ma da entrambe le parte c'è la volontà di trovare un accordo, una soluzione che convenga a tutti, amministrazione, residenti e impresa proponente che solo pochi giorni fa ha incassato il via libera del Consiglio comunale per la costruzione di un mattatoio in contrada Murgetta.
E' questa la sintesi dell'incontro svoltosi questa mattina a palazzo di città tra i residenti del borgo e l'amministrazione comunale.
Da una parte i residenti sul piede di guerra che chiedono al primo cittadino perché non sono stati informati per tempo del progetto e perché l'amministrazione comunale ha dato il via libera ad una costruzione che secondo i residenti rischia di inficiare ulteriormente la qualità di vita degli abitanti le cui case sono già strizzate dai capannoni industriali, dalle lavorazioni di due cave di marmo e da tutti i disservizi che da anni denunciano.
Dall'altra parte l'amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Alesio Valente e dall'assessore all'ambiente Vito Loglisci e dai funzionari dell'ufficio tecnico che provano a calmare gli animi e a difendere la genuinità dell'intervento ribadendo "che i documenti sono tutti a posto e che è stata rispettata la legge".
Parole che non convincono i tecnici chiamati dai cittadini, o per lo meno da un gruppo dei manifestanti, che pongono domande precise sui pareri dati dal municipio gravinese. Sotto la lente dei richiedenti è finita la procedura di valutazione di impatto ambientale (Vas ) indispensabile per le nuove costruzioni e utile tanto a verificare l'impatto ambientale delle nuove strutture coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini nei processi di pianificazione e programmazione urbanistica del territorio.
Nel 2014 le competenze sulla Vas sono state trasferite dalla Regione ai singoli Comuni che possono decidere quando e se avviare le verifiche ambientali. A rispondere agli interrogativi dei cittadini c'è il tecnico progettista del mattatoio, l'ingegnere Michele Urgo, deciso a difendere il suo lavoro e la correttezza delle procedure avviate, prima accusa "gli esponenti politici di strumentalizzare la vicenda per altri fini" poi ripete a chiare lettere che "la procedura è stata avviata ed è agli atti".
Gli animi si scaldano quando il primo cittadino avvicina alcuni residenti invitandoli "a non farsi strumentalizzare dai partiti politici". Il riferimento è all'ingegnere Francesco Soldini e all'avvocato Rosa Fiore entrambi esponenti di Sinistra ecologia e libertà, e presenti all'incontro in qualità di tecnici di parte. Parole che non sono sfuggite alla stessa Rosa Fiore, segretario cittadino di SEl, che accusa il primo cittadino e lo invita a rispondere sulla vicenda senza insinuare il dubbio nel cittadini e "senza spostare la discussione sul piano politico perché qui stiamo parlando dei diritti dei cittadini non delle nostre beghe politiche".
Dopo oltre un'ora di accuse reciproche è l'ingegnere Soldini a tirare fuori la determina dirigenziale n.551 del 3.7.2014 firmata dall'allora dirigente Michele Stasi nelle quale si legge a chiare lettere "in ordine alla verifica di assoggettabilità a VAS del presente intervento con la quale si è stabilito, tra l'altro, di escludere la Variante urbanistica tramite in SUAP per la realizzazione di un opificio artigianale di macellazione in contrada Murgetta dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica di cui agli articoli da 9 a 15 della L.R. 44/2012 per le motivazioni e le prescrizioni espresse nella narrativa del medesimo atto".
"Dunque – continua Soldini - non è mai stata attivata la Vas". In sala cala il gelo e l'ingegnere rincara la dose "Se fosse stata avviata la procedure sareste stati obbligati ad informare i residenti, i proprietari dei lotti vicini e anche coloro che hanno già delle attività in quella zona. Accertata che questa procedura non è stata fatta perché non si può fare così valutiamo tutte le possibilità per verificare l'impatto ambientale dell'opera?".
Parole che arrivano su Alesio Valente come una doccia fredda. Dopo un attimo di imbarazzo, però, Valente prova a difendersi "non sono io che decido dove fare le opere ma è l'impresa committente. Io mi chiedo: nel momento in cui un'azienda mi propone un progetto e le procedure sono regolari, perché noi dovremmo respingerlo?". Soldini insiste: "Le procedure non sono regolari".
I residenti ascoltano pietrificati e intanto l'avvocato Fiore ribadisce: "Risolviamo ora la vicenda ed evitiamo di finire nelle sedi legali perché leggendo i documenti si capisce che c'è qualcosa che non va".
Di qui la proposta: "Ritirate tutto e facciamo la Vas altrimenti saremo costretti ad adire le vie legali, intanto al consiglio comunale sarà richiesto di ritirare la delibera".
Valente coglie l'invito e rivolgendosi ai cittadini promette "che nei prossimi giorni valuteremo con i tecnici se ci sarà la possibilità di annullare tutto e avviare la procedura di Vas. Ci riserviamo di dare risposte nei prossimi giorni".
Risposte rinviate, dunque, mentre i residenti tornano a casa frastornati tra leggi, regolamenti e beghe politiche. Loro che avevano chiesto un incontro "per fare chiarezza".
E' questa la sintesi dell'incontro svoltosi questa mattina a palazzo di città tra i residenti del borgo e l'amministrazione comunale.
Da una parte i residenti sul piede di guerra che chiedono al primo cittadino perché non sono stati informati per tempo del progetto e perché l'amministrazione comunale ha dato il via libera ad una costruzione che secondo i residenti rischia di inficiare ulteriormente la qualità di vita degli abitanti le cui case sono già strizzate dai capannoni industriali, dalle lavorazioni di due cave di marmo e da tutti i disservizi che da anni denunciano.
Dall'altra parte l'amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Alesio Valente e dall'assessore all'ambiente Vito Loglisci e dai funzionari dell'ufficio tecnico che provano a calmare gli animi e a difendere la genuinità dell'intervento ribadendo "che i documenti sono tutti a posto e che è stata rispettata la legge".
Parole che non convincono i tecnici chiamati dai cittadini, o per lo meno da un gruppo dei manifestanti, che pongono domande precise sui pareri dati dal municipio gravinese. Sotto la lente dei richiedenti è finita la procedura di valutazione di impatto ambientale (Vas ) indispensabile per le nuove costruzioni e utile tanto a verificare l'impatto ambientale delle nuove strutture coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini nei processi di pianificazione e programmazione urbanistica del territorio.
Nel 2014 le competenze sulla Vas sono state trasferite dalla Regione ai singoli Comuni che possono decidere quando e se avviare le verifiche ambientali. A rispondere agli interrogativi dei cittadini c'è il tecnico progettista del mattatoio, l'ingegnere Michele Urgo, deciso a difendere il suo lavoro e la correttezza delle procedure avviate, prima accusa "gli esponenti politici di strumentalizzare la vicenda per altri fini" poi ripete a chiare lettere che "la procedura è stata avviata ed è agli atti".
Gli animi si scaldano quando il primo cittadino avvicina alcuni residenti invitandoli "a non farsi strumentalizzare dai partiti politici". Il riferimento è all'ingegnere Francesco Soldini e all'avvocato Rosa Fiore entrambi esponenti di Sinistra ecologia e libertà, e presenti all'incontro in qualità di tecnici di parte. Parole che non sono sfuggite alla stessa Rosa Fiore, segretario cittadino di SEl, che accusa il primo cittadino e lo invita a rispondere sulla vicenda senza insinuare il dubbio nel cittadini e "senza spostare la discussione sul piano politico perché qui stiamo parlando dei diritti dei cittadini non delle nostre beghe politiche".
Dopo oltre un'ora di accuse reciproche è l'ingegnere Soldini a tirare fuori la determina dirigenziale n.551 del 3.7.2014 firmata dall'allora dirigente Michele Stasi nelle quale si legge a chiare lettere "in ordine alla verifica di assoggettabilità a VAS del presente intervento con la quale si è stabilito, tra l'altro, di escludere la Variante urbanistica tramite in SUAP per la realizzazione di un opificio artigianale di macellazione in contrada Murgetta dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica di cui agli articoli da 9 a 15 della L.R. 44/2012 per le motivazioni e le prescrizioni espresse nella narrativa del medesimo atto".
"Dunque – continua Soldini - non è mai stata attivata la Vas". In sala cala il gelo e l'ingegnere rincara la dose "Se fosse stata avviata la procedure sareste stati obbligati ad informare i residenti, i proprietari dei lotti vicini e anche coloro che hanno già delle attività in quella zona. Accertata che questa procedura non è stata fatta perché non si può fare così valutiamo tutte le possibilità per verificare l'impatto ambientale dell'opera?".
Parole che arrivano su Alesio Valente come una doccia fredda. Dopo un attimo di imbarazzo, però, Valente prova a difendersi "non sono io che decido dove fare le opere ma è l'impresa committente. Io mi chiedo: nel momento in cui un'azienda mi propone un progetto e le procedure sono regolari, perché noi dovremmo respingerlo?". Soldini insiste: "Le procedure non sono regolari".
I residenti ascoltano pietrificati e intanto l'avvocato Fiore ribadisce: "Risolviamo ora la vicenda ed evitiamo di finire nelle sedi legali perché leggendo i documenti si capisce che c'è qualcosa che non va".
Di qui la proposta: "Ritirate tutto e facciamo la Vas altrimenti saremo costretti ad adire le vie legali, intanto al consiglio comunale sarà richiesto di ritirare la delibera".
Valente coglie l'invito e rivolgendosi ai cittadini promette "che nei prossimi giorni valuteremo con i tecnici se ci sarà la possibilità di annullare tutto e avviare la procedura di Vas. Ci riserviamo di dare risposte nei prossimi giorni".
Risposte rinviate, dunque, mentre i residenti tornano a casa frastornati tra leggi, regolamenti e beghe politiche. Loro che avevano chiesto un incontro "per fare chiarezza".