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La città
Nel cuore della Città, la Chiesa San Francesco pulsa di nuova vita
Riapre ai fedeli ancor più bella e luminosa dopo i lavori di restauro
Gravina - sabato 1 aprile 2017
10.01
Domenica 2 aprile, riaprirà ufficialmente la Chiesa San Francesco dei Frati Minori Conventuali dopo i lavori di restauro e risanamento conservativo, realizzati grazie al contributo di benefattori privati e con risorse proprie della Parrocchia.
I lavori sono stati avviati lo scorso 9 gennaio e durati in tutto tre mesi, sotto la direzione degli Architetti Nunzia Marsico, Tiziana Tucci (progettiste anche) e Gianfranco Tedesco e dell'Ingegnere Giacomo Tedesco. Con l'intento di rispettare il passato con un restauro a regola d'arte, unendo estetica e comfort, sono stati effettuati una serie di interventi, tra cui: la rimozione del pavimento – per permettere la realizzazione dell'impianto di riscaldamento a pavimento – e la realizzazione di una pavimentazione ex novo in lastre di pietra di Trani; l'applicazione di intonaco macroporoso antirisalita su pareti interessate da umidità da risalita, precedentemente stonacate; una pitturazione diversa dalla precedente che, con un gioco di chiaro-scuro, risalta l'apparato decorativo rispetto alle pareti di fondo, mantenendo i brani di affreschi già rinvenuti in passato. Dopo un approfondito studio illuminotecnico, inoltre, sono stati scelti apparecchi illuminanti in grado di valorizzare l'architettura.
Lo spazio presbiteriale è stato adattato alle nuove norme previste dalla CEI in merito all'adeguamento liturgico delle Chiese e, in accordo con la Soprintendenza, è stata arretrata la gradinata di accesso al presbiterio, riportandola alla posizione originaria e allineando così gli scalini all'arco di trionfo con lo scopo di restituire all'aula dell'assemblea le giuste proporzioni. L'altare, segno della presenza di Cristo nonché fulcro dello spazio celebrativo, è stato ridimensionato e rivestito con i due paliotti di marmi policromi già presenti su due lati, e completato con lastre di marmo di Carrara sui restanti tre. L'ambone, da cui viene proclamata la parola di Dio, realizzato in mazzaro con leggio in legno, è stato collocato in prossimità dell'assemblea e abbraccia i gradini del presbiterio in modo da costituire una sorta di cerniera tra lo stesso presbiterio e la navata destinata all'assemblea.
Modifiche hanno riguardato anche la cappella del Santissimo Sacramento; l'organo e il coro invece sono stati collocati diversamente, divenendo parte integrante dell'assemblea, così come anche il quadro dell'Immacolata, un tempo posto al centro del soffitto cassettonato, che è stato posto sull'ingresso principale, di fronte all'Altare maggiore, essendo la Madonna nella tradizione cristiana "colei che indica la via".
Un nuovo fonte battesimale infine si erge maestoso in prossimità dell'ingresso, nella navata destra, la cui forma circolare ricorda l'avvolgersi dell'acqua, quale segno di purificazione o ancora l'abbraccio della Chiesa o di una madre verso il figlio che si avvicina a questo sacramento.
In queste ultime ore, gli operatori stanno ultimando gli ultimi dettagli. Tutto dovrà essere impeccabile.
Grande emozione nelle parole del parroco Padre Mario Marino, che commenta "Credo che questo nuovo volto di questa Chiesa, già bellissima e antica della nostra città, rispecchi perfettamente le indicazioni del Concilio Vaticano II. Abbiamo cercato insieme ai tecnici di riportarla al suo antico splendore".
La cerimonia di riapertura della Chiesa di San Francesco è prevista per le ore 18.00 di domenica prossima, durante la quale S. E. Monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo della Diocesi, che consacrerà il nuovo altare e benedirà il nuovo ambone, della Cappella del Santissimo e del fonte battesimale. "C'è un rito antico e molto bello della consacrazione dell'altare, – spiega Padre Mario – il quale viene unto con l'olio del crisma e segue una lunga preghiera che richiama l'Antico Testamento e il Nuovo Testamento".
Un'altra perla si aggiunge alla collana preziosa delle bellezze di Gravina. Ammirarla per credere.
Di seguito le fotografie del fotoamatore Carlo Centonze.
I lavori sono stati avviati lo scorso 9 gennaio e durati in tutto tre mesi, sotto la direzione degli Architetti Nunzia Marsico, Tiziana Tucci (progettiste anche) e Gianfranco Tedesco e dell'Ingegnere Giacomo Tedesco. Con l'intento di rispettare il passato con un restauro a regola d'arte, unendo estetica e comfort, sono stati effettuati una serie di interventi, tra cui: la rimozione del pavimento – per permettere la realizzazione dell'impianto di riscaldamento a pavimento – e la realizzazione di una pavimentazione ex novo in lastre di pietra di Trani; l'applicazione di intonaco macroporoso antirisalita su pareti interessate da umidità da risalita, precedentemente stonacate; una pitturazione diversa dalla precedente che, con un gioco di chiaro-scuro, risalta l'apparato decorativo rispetto alle pareti di fondo, mantenendo i brani di affreschi già rinvenuti in passato. Dopo un approfondito studio illuminotecnico, inoltre, sono stati scelti apparecchi illuminanti in grado di valorizzare l'architettura.
Lo spazio presbiteriale è stato adattato alle nuove norme previste dalla CEI in merito all'adeguamento liturgico delle Chiese e, in accordo con la Soprintendenza, è stata arretrata la gradinata di accesso al presbiterio, riportandola alla posizione originaria e allineando così gli scalini all'arco di trionfo con lo scopo di restituire all'aula dell'assemblea le giuste proporzioni. L'altare, segno della presenza di Cristo nonché fulcro dello spazio celebrativo, è stato ridimensionato e rivestito con i due paliotti di marmi policromi già presenti su due lati, e completato con lastre di marmo di Carrara sui restanti tre. L'ambone, da cui viene proclamata la parola di Dio, realizzato in mazzaro con leggio in legno, è stato collocato in prossimità dell'assemblea e abbraccia i gradini del presbiterio in modo da costituire una sorta di cerniera tra lo stesso presbiterio e la navata destinata all'assemblea.
Modifiche hanno riguardato anche la cappella del Santissimo Sacramento; l'organo e il coro invece sono stati collocati diversamente, divenendo parte integrante dell'assemblea, così come anche il quadro dell'Immacolata, un tempo posto al centro del soffitto cassettonato, che è stato posto sull'ingresso principale, di fronte all'Altare maggiore, essendo la Madonna nella tradizione cristiana "colei che indica la via".
Un nuovo fonte battesimale infine si erge maestoso in prossimità dell'ingresso, nella navata destra, la cui forma circolare ricorda l'avvolgersi dell'acqua, quale segno di purificazione o ancora l'abbraccio della Chiesa o di una madre verso il figlio che si avvicina a questo sacramento.
In queste ultime ore, gli operatori stanno ultimando gli ultimi dettagli. Tutto dovrà essere impeccabile.
Grande emozione nelle parole del parroco Padre Mario Marino, che commenta "Credo che questo nuovo volto di questa Chiesa, già bellissima e antica della nostra città, rispecchi perfettamente le indicazioni del Concilio Vaticano II. Abbiamo cercato insieme ai tecnici di riportarla al suo antico splendore".
La cerimonia di riapertura della Chiesa di San Francesco è prevista per le ore 18.00 di domenica prossima, durante la quale S. E. Monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo della Diocesi, che consacrerà il nuovo altare e benedirà il nuovo ambone, della Cappella del Santissimo e del fonte battesimale. "C'è un rito antico e molto bello della consacrazione dell'altare, – spiega Padre Mario – il quale viene unto con l'olio del crisma e segue una lunga preghiera che richiama l'Antico Testamento e il Nuovo Testamento".
Un'altra perla si aggiunge alla collana preziosa delle bellezze di Gravina. Ammirarla per credere.
Di seguito le fotografie del fotoamatore Carlo Centonze.