
La città
"Nessun aumento della Tari, solo una diversa ripartizione"
Così dichiara il Comune in replica alle voci su un possibile aumento delle tariffe
Gravina - lunedì 11 marzo 2019
"Le voci circolanti sull'aumento della Tari per il 2019 sono infondate". Questo è quanto sostengono da Palazzo di Città gli assessori Felice Lafabiana e Paolo Calculli, rispettivamente titolari delle deleghe al bilancio e all'igiene urbana.
Una questione controversa sulla quale il Comune ha voluto fare chiarezza, proprio alla vigilia della consegna delle nuove cartelle esattoriali relative alle prime due rate della tassa sui rifiuti.
Nei giorni scorsi si erano susseguite le voci di un aumento delle somme dovute per la Tari 2019 rispetto all'anno precedente. Secca la smentita dell'amministrazione Valente: nessun aumento, semplicemente un livellamento delle cifre da versare, spalmate più omogeneamente sulle tre rate.
"Nel 2018 l'adeguamento dei costi del servizio, intervenuto dopo l'emissione dei bollettini delle prime due rate, fu riversato interamente sulla terza rata, col risultato di avere due rate relativamente più leggere ed una terza più pesante. Con riferimento al 2019 le prime due rate sembrano più gravose, poiché esse sono calcolate sui costi dell'intero 2018, ma in realtà, al momento del pagamento della terza rata, si potrà verificare come complessivamente il tributo sia rimasto invariato"- spiegano Lafabiana e Calculli.
Anzi, a detta degli esponenti della giunta Valente, non è da escludere che nel futuro non solo le tariffe rimangano invariate, ma addirittura si potrebbe pensare ad una diminuzione.
Anche perché i dati sulla differenziata, che attestano il comune di Gravina su una percentuale del 67%, hanno consentito di ottenere uno sconto sull'ecotassa con le cifre risparmiate che sono state reinvestite per efficientare il servizio e estenderlo ad aree che ne erano sprovviste (vedi zona artigianale).
Non solo, ma a questo si aggiunga che la vendita di plastica, vetro, carta e cartone ha portato nelle casse comunali circa 70 mila euro, a cui vanno addizionate decine di migliaia di euro provenienti dagli accertamenti che hanno fatto individuare centinaia di evasori che adesso dovranno pagare, allargando cosi il numero dei contribuenti.
Ottimisti gli assessori sembrano convinti che si può guardare con fiducia al futuro, con la "possibilità che gli aumenti della Tari non solo abbiano finalmente fine, ma inizi anzi un percorso inverso, virtuoso e positivo per i cittadini anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale".
Non resta che aspettare di vedere, dopo l'emissione delle tre rate, se quanto sostenuto dagli esponenti dell'amministrazione Valente risponde al vero.
Una questione controversa sulla quale il Comune ha voluto fare chiarezza, proprio alla vigilia della consegna delle nuove cartelle esattoriali relative alle prime due rate della tassa sui rifiuti.
Nei giorni scorsi si erano susseguite le voci di un aumento delle somme dovute per la Tari 2019 rispetto all'anno precedente. Secca la smentita dell'amministrazione Valente: nessun aumento, semplicemente un livellamento delle cifre da versare, spalmate più omogeneamente sulle tre rate.
"Nel 2018 l'adeguamento dei costi del servizio, intervenuto dopo l'emissione dei bollettini delle prime due rate, fu riversato interamente sulla terza rata, col risultato di avere due rate relativamente più leggere ed una terza più pesante. Con riferimento al 2019 le prime due rate sembrano più gravose, poiché esse sono calcolate sui costi dell'intero 2018, ma in realtà, al momento del pagamento della terza rata, si potrà verificare come complessivamente il tributo sia rimasto invariato"- spiegano Lafabiana e Calculli.
Anzi, a detta degli esponenti della giunta Valente, non è da escludere che nel futuro non solo le tariffe rimangano invariate, ma addirittura si potrebbe pensare ad una diminuzione.
Anche perché i dati sulla differenziata, che attestano il comune di Gravina su una percentuale del 67%, hanno consentito di ottenere uno sconto sull'ecotassa con le cifre risparmiate che sono state reinvestite per efficientare il servizio e estenderlo ad aree che ne erano sprovviste (vedi zona artigianale).
Non solo, ma a questo si aggiunga che la vendita di plastica, vetro, carta e cartone ha portato nelle casse comunali circa 70 mila euro, a cui vanno addizionate decine di migliaia di euro provenienti dagli accertamenti che hanno fatto individuare centinaia di evasori che adesso dovranno pagare, allargando cosi il numero dei contribuenti.
Ottimisti gli assessori sembrano convinti che si può guardare con fiducia al futuro, con la "possibilità che gli aumenti della Tari non solo abbiano finalmente fine, ma inizi anzi un percorso inverso, virtuoso e positivo per i cittadini anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale".
Non resta che aspettare di vedere, dopo l'emissione delle tre rate, se quanto sostenuto dagli esponenti dell'amministrazione Valente risponde al vero.