
La città
Nuovo allarme dalla zona Pip: ridotta ad un tappeto di rifiuti
La denuncia degli imprenditori: questa amministrazione non si cura della zona artigianale
Gravina - domenica 1 giugno 2014
09.06
Ennesimo grido di dolore dagli imprenditori della zona pip. Schiacciati dalla crisi economica, imbrigliarti dalle difficoltà giornaliere, fisicamente lontani dai mercati che contano e dalla costa barese, periodicamente devono combattere anche contro i cumuli di spazzatura lasciati ai margini delle strade dai passanti poco accorti o dimenticati nei cassonetti straripanti dall'impresa che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Secondo quanto raccontato da alcuni imprenditori, e come del resto dimostrano le foto allegate, la raccolta rifiuti sarebbe praticamente sospesa nella zona artigianale. L'ultima volta che è stato visto un camion della nettezza urbana risale a lunedì 26 maggio. Una situazione non nuova visto che "da sempre la raccolta dei rifiuti e la pulizia dei cassonetti viene svolta in maniera irregolare lasciando che i sacchetti vengano aperti dai cani randagi e disseminati lungo le strade dal vento" racconta Vito Saponaro, uno degli imprenditori storici della zona artigianale e da sempre in prima linea per tentare di rendere l'area più vivibile ed efficiente possibile.
Affermazioni condivise anche da altri titolari di aziende che raccontano come la situazione sia diventata insostenibile e come non solo la spazzatura ma anche il degrado delle aree verdi, le strade ridotte a colabrodo e la segnaletica stradale pressoché inesistente, stiano progressivamente mortificando l'intera zona e le aziende che ci lavorano.
"L'Amministrazione Comunale si dimentica volutamente delle aziende in zona Pip senza ricordare che alle stesse imprese deve restituire le somme versate per realizzare le opere di urbanizzazione primaria, visto che quelle opere sono state finanziate dalla Comunità Europea e non restituite agli imprenditori per evitare il dissesto finanziario del Comune di Gravina in Puglia – sbotta Saponaro - Con l'attuale crisi economica il dissesto finanziario lo stanno subendo la maggior parte delle aziende insediate in zona P.I.P. Pertanto si chiede all'amministrazione comunale, di non inviare i decreti ingiuntivi alle aziende per il mancato pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani, visto che il servizio non è mai stato effettuato correttamente ed interamente. Quelle somme si possano recuperare dai rimborsi sull'urbanizzazione primaria".
Secondo quanto raccontato da alcuni imprenditori, e come del resto dimostrano le foto allegate, la raccolta rifiuti sarebbe praticamente sospesa nella zona artigianale. L'ultima volta che è stato visto un camion della nettezza urbana risale a lunedì 26 maggio. Una situazione non nuova visto che "da sempre la raccolta dei rifiuti e la pulizia dei cassonetti viene svolta in maniera irregolare lasciando che i sacchetti vengano aperti dai cani randagi e disseminati lungo le strade dal vento" racconta Vito Saponaro, uno degli imprenditori storici della zona artigianale e da sempre in prima linea per tentare di rendere l'area più vivibile ed efficiente possibile.
Affermazioni condivise anche da altri titolari di aziende che raccontano come la situazione sia diventata insostenibile e come non solo la spazzatura ma anche il degrado delle aree verdi, le strade ridotte a colabrodo e la segnaletica stradale pressoché inesistente, stiano progressivamente mortificando l'intera zona e le aziende che ci lavorano.
"L'Amministrazione Comunale si dimentica volutamente delle aziende in zona Pip senza ricordare che alle stesse imprese deve restituire le somme versate per realizzare le opere di urbanizzazione primaria, visto che quelle opere sono state finanziate dalla Comunità Europea e non restituite agli imprenditori per evitare il dissesto finanziario del Comune di Gravina in Puglia – sbotta Saponaro - Con l'attuale crisi economica il dissesto finanziario lo stanno subendo la maggior parte delle aziende insediate in zona P.I.P. Pertanto si chiede all'amministrazione comunale, di non inviare i decreti ingiuntivi alle aziende per il mancato pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani, visto che il servizio non è mai stato effettuato correttamente ed interamente. Quelle somme si possano recuperare dai rimborsi sull'urbanizzazione primaria".