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La città
Parcheggi a pagamento, le multe si pagano
Resta da definire l’iter per riattivare il servizio
Gravina - giovedì 4 febbraio 2016
16.00
Dopo la risoluzione del contratto con la Smart project e in attesa che il servizio venga riaffidato, i parcometri sono stati coperti per non indurre in errore cittadini e turisti. Intanto dalle pagine facebook di Gravinalife i cittadini interrogano la pubblica amministrazione: "Se il contratto è da ritenersi nullo, come la mettiamo con le multe fatte nel periodo di gestione di questa società, sono nulle anche loro?".
A dissipare ogni dubbio è il comandante della Polizia Municipale Amedeo Visci: " le sanzioni che sono state elevate sono valide a tutti gli effetti perché si riferiscono a violazioni fatte dagli automobilisti. La società ha svolto correttamente il suo lavoro sino al 31 gennaio dunque le multe si pagano".
Resta invece da definire l'iter procedurale per l'affidamento del servizio. Se da una parte il Comune ha rescisso il contratto sulla base di una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli e confermata recentemente dal Tar Campania, dall'altra la società ha tutti i diritti di legge per presentare ricorso contro l'ultimo provvedimento comunale.
Nello specifico, come riporta la determina dirigenziale, "è ammesso ricorso al Tar Puglia, sezione di Bari, nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione all'Albo Pretorio, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni".
In pratica palla al centro. Spetta ora alla società decidere se appellarsi e in che modo. Successivamente palazzo di città valuterà se procedere all'affidamento del servizio a favore del secondo in graduatoria o se ricorrere ad una nuova gara di appalto.
A dissipare ogni dubbio è il comandante della Polizia Municipale Amedeo Visci: " le sanzioni che sono state elevate sono valide a tutti gli effetti perché si riferiscono a violazioni fatte dagli automobilisti. La società ha svolto correttamente il suo lavoro sino al 31 gennaio dunque le multe si pagano".
Resta invece da definire l'iter procedurale per l'affidamento del servizio. Se da una parte il Comune ha rescisso il contratto sulla base di una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli e confermata recentemente dal Tar Campania, dall'altra la società ha tutti i diritti di legge per presentare ricorso contro l'ultimo provvedimento comunale.
Nello specifico, come riporta la determina dirigenziale, "è ammesso ricorso al Tar Puglia, sezione di Bari, nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione all'Albo Pretorio, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni".
In pratica palla al centro. Spetta ora alla società decidere se appellarsi e in che modo. Successivamente palazzo di città valuterà se procedere all'affidamento del servizio a favore del secondo in graduatoria o se ricorrere ad una nuova gara di appalto.