
La città
Parcheggi a pagamento, palazzo di città cerca soluzioni
Il servizio passa di mano ma aumentano i costi
Gravina - venerdì 10 giugno 2016
Da quattro mesi a Gravina sono scomparsi i parcheggi a pagamento. Le strisce blu, per la gioia degli automobilisti sono diventate di colore bianco. Gioia, che tuttavia nei saloni di palazzo di città sta causando più di un problema.
I mancati introiti derivanti dalla gestione dei parcheggi a pagamento significano meno incassi per la casse comunali e meno possibilità di manovra nella spesa corrente.
Per cercare rimedi, pochi giorni fa al Municipio è stato convocato un nuovo incontro tra amministrazione e impresa che ha rimesso sul tavolo la questione dopo che lo scorso febbraio il Comune ha chiuso tutti i rapporti con la società Smart project di Casoria.
L'ipotesi più attendibile è di passare il servizio alla gestione della seconda azienda in graduatoria nella speranza di ridurre i tempi e ripristinare il servizio. I problemi tuttavia non mancano.
Innanzitutto il tempo ha eroso una buona fetta temporale dell'appalto e questo significa minori guadagni, in secondo ordine la nuova normativa in materia di parcheggia a pagamento prevede la possibilità per gli automobilisti di pagare il posteggio utilizzando carte bancomat e di credito.
Morale della favola: la società che dovrebbe subentrare dovrebbe accettare di farsi carico di un maggiore investimento per l'acquisto dei nuovi parcometri, che da contratto devono essere istallati dalla società, pur dovendo gestire solo per un residuo temporale l'intero servizio.
Di qui le perplessità avanzate e le difficoltà da entrambi le parti di trovare un punto di incontro.
La seconda possibilità sarebbe annullare il precedente bando e procedere ad una nuova gara ma "i tempi si allungherebbero ulteriormente" tagliano corto da palazzo di città.
Come si ricorderà il municipio nei primi giorni di febbraio ha proceduto alla risoluzione del contratto con la società "Smart project srl", aggiudicataria nel 2014 della gara d'appalto per la gestione del servizio. La decisione è stata assunta sulla base dell'interdittiva antimafia emessa il 15 luglio 2015 nei riguardi della "Smart project" dalla Prefettura di Napoli, e riconfermata ad inizio anno.
Di qui la decisione di chiudere i rapporti con la società e di aspettare "i tempi tecnici" per l'affidamento del servizio
I mancati introiti derivanti dalla gestione dei parcheggi a pagamento significano meno incassi per la casse comunali e meno possibilità di manovra nella spesa corrente.
Per cercare rimedi, pochi giorni fa al Municipio è stato convocato un nuovo incontro tra amministrazione e impresa che ha rimesso sul tavolo la questione dopo che lo scorso febbraio il Comune ha chiuso tutti i rapporti con la società Smart project di Casoria.
L'ipotesi più attendibile è di passare il servizio alla gestione della seconda azienda in graduatoria nella speranza di ridurre i tempi e ripristinare il servizio. I problemi tuttavia non mancano.
Innanzitutto il tempo ha eroso una buona fetta temporale dell'appalto e questo significa minori guadagni, in secondo ordine la nuova normativa in materia di parcheggia a pagamento prevede la possibilità per gli automobilisti di pagare il posteggio utilizzando carte bancomat e di credito.
Morale della favola: la società che dovrebbe subentrare dovrebbe accettare di farsi carico di un maggiore investimento per l'acquisto dei nuovi parcometri, che da contratto devono essere istallati dalla società, pur dovendo gestire solo per un residuo temporale l'intero servizio.
Di qui le perplessità avanzate e le difficoltà da entrambi le parti di trovare un punto di incontro.
La seconda possibilità sarebbe annullare il precedente bando e procedere ad una nuova gara ma "i tempi si allungherebbero ulteriormente" tagliano corto da palazzo di città.
Come si ricorderà il municipio nei primi giorni di febbraio ha proceduto alla risoluzione del contratto con la società "Smart project srl", aggiudicataria nel 2014 della gara d'appalto per la gestione del servizio. La decisione è stata assunta sulla base dell'interdittiva antimafia emessa il 15 luglio 2015 nei riguardi della "Smart project" dalla Prefettura di Napoli, e riconfermata ad inizio anno.
Di qui la decisione di chiudere i rapporti con la società e di aspettare "i tempi tecnici" per l'affidamento del servizio