
cultura
Pietra, grotte, ponte, grano e sole: presentato il logo di Gravina2028
Un marchio che racchiude l’essenza di Gravina
Gravina - domenica 14 settembre 2025
11.56
"Oggi è un momento storico per la nostra comunità". Con queste parole il consigliere Ignazio Lovero ha dato il via alla cerimonia di presentazione del logo che rappresenterà la candidatura di Gravina capitale italiana della cultura 2028. "Un logo che rappresenta l'identità della nostra città" - ha sottolineato Lovero, nel ringraziare tutti quelli che si stanno stringendo attorno ad un grande progetto che consente alla comunità di sognare.
Perché non ci può essere candidatura credibile, se non c'è la volontà congiunta di tutti di arrivare a raggiungere quest'obiettivo. Una candidatura che non deve essere una sfida e non deve essere una missione, "ma una festa per la comunità gravinese".
Perché "Solo uniti si vince". Questo è il mantra che il sindaco Fedele Lagreca va ripetendo in ogni circostanza ed anche in questa occasione lo ha voluto ribadire. I risultati si possono raggiungere sole se si ha una unità di intenti nella volontà di crescita della città e del territorio. Uniti come comunità, uniti come territorio. E la presenza dei sindaci di Altamura, Poggiorsini e Toritto ne è una dimostrazione tangibile.
Per svelare il marchio che rappresenta Gravina 2028 si è ricorsi ad un effetto scenico altamente suggestivo come il videomapping realizzato da Donato Tranquillino Minerva, proiettato sulla biblioteca Finia: uno dei monumenti simbolo della città di Gravina.
Il logo si presenta con in basso un arco che richiama il ponte e le grotte, al centro c'è un germoglio di grano che nasce dalla pietra e in alto è posizionato il sole che è una metafora di vita e di luce. "Un simbolo totemico che racchiude l'essenza di Gravina: radici profonde della sua storia, la forza rigeneratrice della natura e l'energia vitale della comunità".
La cerimonia poi è proseguita con l'apertura della casa della candidatura. La folla che gremiva piazza Notar Domenico è stata spinta dalla voce di Loredana Savino, componente delle Faraualla, in una simbolica processione che si è spostata verso l'ex Convento di Santa Maria, fresco di restauro, che sarà il luogo dove si svolgeranno i vari laboratori ed iniziative che accompagneranno la candidatura di Gravina 2028.
Il tutto si è concluso con il concerto delle Faraualla e con la consapevolezza che la forza della candidatura della città di Gravina a Capitale Italiana della Cultura 2028 risiede nella capacità della comunità di fare squadra e di riempire di contenuti identitari questo contenitore.
Perché non ci può essere candidatura credibile, se non c'è la volontà congiunta di tutti di arrivare a raggiungere quest'obiettivo. Una candidatura che non deve essere una sfida e non deve essere una missione, "ma una festa per la comunità gravinese".
Perché "Solo uniti si vince". Questo è il mantra che il sindaco Fedele Lagreca va ripetendo in ogni circostanza ed anche in questa occasione lo ha voluto ribadire. I risultati si possono raggiungere sole se si ha una unità di intenti nella volontà di crescita della città e del territorio. Uniti come comunità, uniti come territorio. E la presenza dei sindaci di Altamura, Poggiorsini e Toritto ne è una dimostrazione tangibile.
Per svelare il marchio che rappresenta Gravina 2028 si è ricorsi ad un effetto scenico altamente suggestivo come il videomapping realizzato da Donato Tranquillino Minerva, proiettato sulla biblioteca Finia: uno dei monumenti simbolo della città di Gravina.
Il logo si presenta con in basso un arco che richiama il ponte e le grotte, al centro c'è un germoglio di grano che nasce dalla pietra e in alto è posizionato il sole che è una metafora di vita e di luce. "Un simbolo totemico che racchiude l'essenza di Gravina: radici profonde della sua storia, la forza rigeneratrice della natura e l'energia vitale della comunità".
La cerimonia poi è proseguita con l'apertura della casa della candidatura. La folla che gremiva piazza Notar Domenico è stata spinta dalla voce di Loredana Savino, componente delle Faraualla, in una simbolica processione che si è spostata verso l'ex Convento di Santa Maria, fresco di restauro, che sarà il luogo dove si svolgeranno i vari laboratori ed iniziative che accompagneranno la candidatura di Gravina 2028.
Il tutto si è concluso con il concerto delle Faraualla e con la consapevolezza che la forza della candidatura della città di Gravina a Capitale Italiana della Cultura 2028 risiede nella capacità della comunità di fare squadra e di riempire di contenuti identitari questo contenitore.