
attualità
Puglia, welfare: al via il servizio di assistenza per le vittime di reato.
“Il diritto di comprendere e di essere compresi”: uno sportello pubblico, vicino alle persone
Gravina - domenica 13 luglio 2025
Comunicato Stampa
Parte il servizio di supporto e assistenza rivolto alle vittime di reato, promosso dal Dipartimento Welfare. Si apre così il tavolo di co-progettazione partecipata con il soggetto del Terzo Settore selezionato a seguito di procedura di evidenza pubblica, per dare piena attuazione al progetto "Informazione e assistenza alle vittime: il diritto di comprendere e di essere compresi".
Finanziato con un contributo di oltre 242 mila euro, il progetto intende rafforzare e strutturare su scala regionale un sistema stabile di supporto. Le azioni previste si articolano in due servizi complementari: un sportello virtuale accessibile tramite numero verde e chat testuale con psicologi qualificati e sei sportelli informativi fisici, uno in ogni provincia, attivi tre giorni a settimana e localizzati presso strutture facilmente raggiungibili e già dedicate all'assistenza delle fasce più fragili.
Cuore del progetto è la costruzione di una rete integrata tra enti pubblici, servizi territoriali e associazioni specializzate, attraverso protocolli operativi condivisi, iniziative comuni e una campagna di comunicazione regionale che informerà i cittadini, promuoverà la cultura dei diritti e contrasterà la solitudine istituzionale.
"Le vittime non chiedono solo giustizia, ma anche di essere comprese, ascoltate, accompagnate. Questo progetto è la risposta concreta di un welfare che vuole essere vicino alle persone. Il progetto non si limita quindi a fornire assistenza, costruisce un nuovo linguaggio istituzionale, fondato sull'ascolto, sull'empatia e sulla prossimità. È un tassello fondamentale nella costruzione di un sistema di welfare che non solo protegge, ma si prende cura, riconoscendo la persona nella sua interezza, nel suo vissuto e nella sua vulnerabilità" - afferma il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia, Ruggiero Mennea.
"Vogliamo offrire– spiega Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia – sull'intero territorio regionale un servizio capace di affiancare le vittime anche fuori dalle aule giudiziarie, con strumenti che rendano i diritti realmente esercitabili. Il progetto nasce dalla consapevolezza che le vittime di reato, oltre a subire un danno fisico o materiale, affrontano spesso una profonda disconnessione emotiva ed istituzionale. Ogni sportello sarà gestito da una équipe professionale composta da psicologo/psicoterapeuta, assistente sociale/educatore e assistente legale, con l'obiettivo di offrire ascolto attivo, orientamento, supporto psicologico e legale. Il servizio è gratuito, riservato e pensato per creare un luogo sicuro dove le vittime possano ritrovare fiducia e strumenti per reagire".
Il progetto sarà sviluppato nei prossimi mesi attraverso il tavolo regionale di co-progettazione, al termine del quale sarà definito l'assetto definitivo del servizio e stipulata la convenzione con il soggetto partner.
"Con questa iniziativa, il dipartimento Welfare della Regione Puglia conferma la volontà di essere presidio sociale e culturale, capace di rispondere con sensibilità e concretezza a bisogni complessi e spesso sommersi. Un segnale forte per tutta la comunità: le vittime non sono sole. E non devono sentirsi sole." - conclude Mennea.
Finanziato con un contributo di oltre 242 mila euro, il progetto intende rafforzare e strutturare su scala regionale un sistema stabile di supporto. Le azioni previste si articolano in due servizi complementari: un sportello virtuale accessibile tramite numero verde e chat testuale con psicologi qualificati e sei sportelli informativi fisici, uno in ogni provincia, attivi tre giorni a settimana e localizzati presso strutture facilmente raggiungibili e già dedicate all'assistenza delle fasce più fragili.
Cuore del progetto è la costruzione di una rete integrata tra enti pubblici, servizi territoriali e associazioni specializzate, attraverso protocolli operativi condivisi, iniziative comuni e una campagna di comunicazione regionale che informerà i cittadini, promuoverà la cultura dei diritti e contrasterà la solitudine istituzionale.
"Le vittime non chiedono solo giustizia, ma anche di essere comprese, ascoltate, accompagnate. Questo progetto è la risposta concreta di un welfare che vuole essere vicino alle persone. Il progetto non si limita quindi a fornire assistenza, costruisce un nuovo linguaggio istituzionale, fondato sull'ascolto, sull'empatia e sulla prossimità. È un tassello fondamentale nella costruzione di un sistema di welfare che non solo protegge, ma si prende cura, riconoscendo la persona nella sua interezza, nel suo vissuto e nella sua vulnerabilità" - afferma il consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia, Ruggiero Mennea.
"Vogliamo offrire– spiega Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia – sull'intero territorio regionale un servizio capace di affiancare le vittime anche fuori dalle aule giudiziarie, con strumenti che rendano i diritti realmente esercitabili. Il progetto nasce dalla consapevolezza che le vittime di reato, oltre a subire un danno fisico o materiale, affrontano spesso una profonda disconnessione emotiva ed istituzionale. Ogni sportello sarà gestito da una équipe professionale composta da psicologo/psicoterapeuta, assistente sociale/educatore e assistente legale, con l'obiettivo di offrire ascolto attivo, orientamento, supporto psicologico e legale. Il servizio è gratuito, riservato e pensato per creare un luogo sicuro dove le vittime possano ritrovare fiducia e strumenti per reagire".
Il progetto sarà sviluppato nei prossimi mesi attraverso il tavolo regionale di co-progettazione, al termine del quale sarà definito l'assetto definitivo del servizio e stipulata la convenzione con il soggetto partner.
"Con questa iniziativa, il dipartimento Welfare della Regione Puglia conferma la volontà di essere presidio sociale e culturale, capace di rispondere con sensibilità e concretezza a bisogni complessi e spesso sommersi. Un segnale forte per tutta la comunità: le vittime non sono sole. E non devono sentirsi sole." - conclude Mennea.