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La città
Rigenerazione, alla scoperta del centro storico che verrà
La passeggiata organizzata dal laboratorio LabGravina2020
Gravina - mercoledì 3 giugno 2015
9.09
Una passeggiata alla scoperta della Gravina che si rigenera.
Questa l'iniziativa organizzata stamane dai responsabili del laboratorio urbano LabGravina2020, per condividere con i cittadini il percorso della Rigenerazione Urbana ed i relativi progetti, secondo le tematiche sviluppate nei lavori di recupero del centro storico secondo l'asse monumentale est-ovest: la Gravina del margine, quella nascosta, quella delle attività economiche, l'ecologica, la sociale.
La camminata è partita dalle piazze Plebiscito e Repubblica, interessate da lavori concepiti in un'ottica di restituzione della dimensione di luoghi di incontro, chiudendole al traffico e arricchendole di nuovi arredi urbani all'insegna del verde e dell'acqua, e ripristinando la pavimentazione.
Il percorso è proseguito con la città nascosta degli ipogei da conoscere e valorizzare, rappresentati nell'occasione dalla cantina monumentale di Palazzo Orsini: il progetto, in particolare, riguarda la cisterna pubblica e l'ipogeo del seminario, come spiegato da un video a cura del laboratorio. La passeggiata tocca anche la scuola San Giovanni Bosco, teatro della città ecologica, con un progetto di educazione ambientale che ha coinvolto 800 bambini, da cui è venuta la proposta di costruire sulla piazza antistante un parco giochi accessibile a tutti, anche ai disabili, oggetto di uno studio di fattibilità all'attenzione dell'amministrazione.
Attraverso piazza Pellicciari, centro nevralgico da valorizzare con la risistemazione del basolato, creando un sagrato davanti alla chiesa di Sant'Agostino, si arriva al rione Fondovito, dove il progetto prevede l'incentivo alle attività economiche dell'artigianato, del commercio e soprattutto del turismo, attraverso l'istituzione del biglietto unico, di un festival del rione e il recupero di palazzi per la creazione di strutture ricettive.
L'orto urbano invece è il frutto del lavoro del laboratorio sociale, che ha mappato Fondovito affrontando le problematiche dell'immigrazione, del disagio sociale e della disabilità, coinvolgendo soprattutto i giovanissimi. Infine, il percorso si conclude sul limite del margine della Gravina, la cui progettualità è concepita in un'ottica ecosistemica, e che diventa fruibile ai visitatori anche attraverso le nuove tecnologie multimediali. La riqualificazione del rione prevede anche la ripavimentazione di piazza San Michele, l'installazione di un giardino interurbano con essenze tipiche murgiane ed il potenziamento dei sottoservizi.
Questa l'iniziativa organizzata stamane dai responsabili del laboratorio urbano LabGravina2020, per condividere con i cittadini il percorso della Rigenerazione Urbana ed i relativi progetti, secondo le tematiche sviluppate nei lavori di recupero del centro storico secondo l'asse monumentale est-ovest: la Gravina del margine, quella nascosta, quella delle attività economiche, l'ecologica, la sociale.
La camminata è partita dalle piazze Plebiscito e Repubblica, interessate da lavori concepiti in un'ottica di restituzione della dimensione di luoghi di incontro, chiudendole al traffico e arricchendole di nuovi arredi urbani all'insegna del verde e dell'acqua, e ripristinando la pavimentazione.
Il percorso è proseguito con la città nascosta degli ipogei da conoscere e valorizzare, rappresentati nell'occasione dalla cantina monumentale di Palazzo Orsini: il progetto, in particolare, riguarda la cisterna pubblica e l'ipogeo del seminario, come spiegato da un video a cura del laboratorio. La passeggiata tocca anche la scuola San Giovanni Bosco, teatro della città ecologica, con un progetto di educazione ambientale che ha coinvolto 800 bambini, da cui è venuta la proposta di costruire sulla piazza antistante un parco giochi accessibile a tutti, anche ai disabili, oggetto di uno studio di fattibilità all'attenzione dell'amministrazione.
Attraverso piazza Pellicciari, centro nevralgico da valorizzare con la risistemazione del basolato, creando un sagrato davanti alla chiesa di Sant'Agostino, si arriva al rione Fondovito, dove il progetto prevede l'incentivo alle attività economiche dell'artigianato, del commercio e soprattutto del turismo, attraverso l'istituzione del biglietto unico, di un festival del rione e il recupero di palazzi per la creazione di strutture ricettive.
L'orto urbano invece è il frutto del lavoro del laboratorio sociale, che ha mappato Fondovito affrontando le problematiche dell'immigrazione, del disagio sociale e della disabilità, coinvolgendo soprattutto i giovanissimi. Infine, il percorso si conclude sul limite del margine della Gravina, la cui progettualità è concepita in un'ottica ecosistemica, e che diventa fruibile ai visitatori anche attraverso le nuove tecnologie multimediali. La riqualificazione del rione prevede anche la ripavimentazione di piazza San Michele, l'installazione di un giardino interurbano con essenze tipiche murgiane ed il potenziamento dei sottoservizi.