
La città
Rigenerazione urbana, questione di gusto
Vendola chiede intervento Soprintendenza e la Marchetti prende le distanze. E i cittadini?
Gravina - sabato 25 luglio 2015
7.45
I lavori del progetto di rigenerazione urbana dell'asse monumentale proseguono senza sosta e mentre le piazze prendono nuova forma, la popolazione si divide tra pro e contro.
Da una parte chi ringrazia per aver dato a Gravina una nuova piazza "pensata per la socializzazione e per il passeggio dei cittadini e non delle macchine". Dall'altra chi giudica i lavori "uno scempio a cielo aperto".
Tra loro non mancano politici e personaggi noti.
Torna a farsi sentire la voce di Rino Vendola, ex sindaco e consigliere comunale dimissionario che si scaglia contro la Soprintendenza del beni archeologici rea di "aver apposto timbri e firme, finendo fideiussori di una mal'arte pubblica".
"Mi rivolgo alle sovrintendenze dei beni culturali, ancora una volta, per dissentire sulla sciatteria dei loro pareri autorizzativi. Progettisti che non conoscono nemmeno la storia dell'arte, né dei beni culturali, hanno messo mano a pezzi di storia del centro storico e del nucleo antico della nostra città. Questa devastazione – continua l'ex sindaco - che si va compiendo in questi giorni, allarma la parte più consapevole della comunità di Gravina. Sorgono così movimenti spontanei per spiegare lo sfregio alla storia ed alla cultura della città".
Dello stesso avviso anche Laura Marchetti, assessore alla cultura sino a ottobre 2014 che dalla sua pagina facebook si dice estranea e per nulla responsabile dei lavori in corso nel centro storico.
"Ribadisco la mia assoluta estraneità alla schifezza di Piazza Plebiscito e, in genere, allo sconquasso del Centro Storico prodotto dalla cosiddetta "Rigenerazione Urbana" . La giunta Valente I, a cui ho partecipato, ha approvato nei suoi primi mesi di vita, il Progetto definitivo della Rigenerazione urbana, un progetto di massima finalizzato a incamerare il finanziamento di 3 milioni di euro e destinato al ripristino, al recupero, al restauro strutturale, appunto alla rigenerazione del centro storico, secondo lo spirito e la lettera della pianificazione voluta dall'allora assessora regionale Angela Barbanente . La stessa Giunta, secondo modalità intrinseche del bando, rinviava poi alla Impresa che si sarebbe aggiudicata l'appalto, il Progetto esecutivo, ovvero il progetto di dettaglio, il quale avrebbe dovuto essere vagliato sia da una nuova Delibera di Giunta".
Procedimento che secondo l'assessora è stato del tutto snobbato: "il progetto esecutivo non so se sia mai stato vagliato, valutato e sorvegliato dalle molteplici e successive Giunte. Mentre la giunta tecnica di alto profilo, ha approvato senza modifiche - nel febbraio 2015 - lo sfascio dell'asse Fondovico, sfascio già denunciato dal professor Laiso e dal Movimento locale di cittadinanza attiva, gli altri due assi sono stati affidati all'estro creativo degli architetti che dirigono i lavori".
Parole durissime a cui però ha risposto il consigliere Mimmo Cardascia utilizzando una fotografia della prima pagina della delibera di giunta datata 10 ottobre 2014, con cui il governo cittadino di cui Laura Marchetti era delegata alla cultura approvava il progetto esecutivo per il rifacimento di Piazza Plebiscito. "Gli elaborati indicati in delibera – scrive Cardascia - rappresentano, nel dettaglio, la progettazione di piazza Plebiscito con tanto di dissuasori in pietra a sfera, panche in pietra circolari nonché fontana a raso, fioriere e cestini rifiuti".
Botte e risposte a distanze che fanno ombra sull'opinioni dei cittadini. Coloro che per anni hanno chiesto di sistemare la piazza e di dotare il centro storico di un arredo urbano degno di una città turistica.
Gravinalife oggi pone a voi la domanda: cosa ne pensate dei lavori di Rigenerazione urbana?
Da una parte chi ringrazia per aver dato a Gravina una nuova piazza "pensata per la socializzazione e per il passeggio dei cittadini e non delle macchine". Dall'altra chi giudica i lavori "uno scempio a cielo aperto".
Tra loro non mancano politici e personaggi noti.
Torna a farsi sentire la voce di Rino Vendola, ex sindaco e consigliere comunale dimissionario che si scaglia contro la Soprintendenza del beni archeologici rea di "aver apposto timbri e firme, finendo fideiussori di una mal'arte pubblica".
"Mi rivolgo alle sovrintendenze dei beni culturali, ancora una volta, per dissentire sulla sciatteria dei loro pareri autorizzativi. Progettisti che non conoscono nemmeno la storia dell'arte, né dei beni culturali, hanno messo mano a pezzi di storia del centro storico e del nucleo antico della nostra città. Questa devastazione – continua l'ex sindaco - che si va compiendo in questi giorni, allarma la parte più consapevole della comunità di Gravina. Sorgono così movimenti spontanei per spiegare lo sfregio alla storia ed alla cultura della città".
Dello stesso avviso anche Laura Marchetti, assessore alla cultura sino a ottobre 2014 che dalla sua pagina facebook si dice estranea e per nulla responsabile dei lavori in corso nel centro storico.
"Ribadisco la mia assoluta estraneità alla schifezza di Piazza Plebiscito e, in genere, allo sconquasso del Centro Storico prodotto dalla cosiddetta "Rigenerazione Urbana" . La giunta Valente I, a cui ho partecipato, ha approvato nei suoi primi mesi di vita, il Progetto definitivo della Rigenerazione urbana, un progetto di massima finalizzato a incamerare il finanziamento di 3 milioni di euro e destinato al ripristino, al recupero, al restauro strutturale, appunto alla rigenerazione del centro storico, secondo lo spirito e la lettera della pianificazione voluta dall'allora assessora regionale Angela Barbanente . La stessa Giunta, secondo modalità intrinseche del bando, rinviava poi alla Impresa che si sarebbe aggiudicata l'appalto, il Progetto esecutivo, ovvero il progetto di dettaglio, il quale avrebbe dovuto essere vagliato sia da una nuova Delibera di Giunta".
Procedimento che secondo l'assessora è stato del tutto snobbato: "il progetto esecutivo non so se sia mai stato vagliato, valutato e sorvegliato dalle molteplici e successive Giunte. Mentre la giunta tecnica di alto profilo, ha approvato senza modifiche - nel febbraio 2015 - lo sfascio dell'asse Fondovico, sfascio già denunciato dal professor Laiso e dal Movimento locale di cittadinanza attiva, gli altri due assi sono stati affidati all'estro creativo degli architetti che dirigono i lavori".
Parole durissime a cui però ha risposto il consigliere Mimmo Cardascia utilizzando una fotografia della prima pagina della delibera di giunta datata 10 ottobre 2014, con cui il governo cittadino di cui Laura Marchetti era delegata alla cultura approvava il progetto esecutivo per il rifacimento di Piazza Plebiscito. "Gli elaborati indicati in delibera – scrive Cardascia - rappresentano, nel dettaglio, la progettazione di piazza Plebiscito con tanto di dissuasori in pietra a sfera, panche in pietra circolari nonché fontana a raso, fioriere e cestini rifiuti".
Botte e risposte a distanze che fanno ombra sull'opinioni dei cittadini. Coloro che per anni hanno chiesto di sistemare la piazza e di dotare il centro storico di un arredo urbano degno di una città turistica.
Gravinalife oggi pone a voi la domanda: cosa ne pensate dei lavori di Rigenerazione urbana?