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La città
“Salvaguardiamo l’antico e storico Crocifisso della chiesa di San Sebastiano”
L’appello di Giuseppe Massari alla soprintendenza
Gravina - martedì 3 giugno 2025
Comunicato Stampa
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Giuseppe Massari alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari in merito alla richiesta di proteggere il prezioso manufatto
"Il simulacro del Crocifisso della chiesa di San Sebastiano, diventato, da secoli, la reliquia preziosa di un culto, di una fede della città di Gravina, sta diventando, ultimamente, un soprammobile che, viene continuamente sottoposto a trasferimenti, a manifestazioni, ad eventi che ne possono scalfire la bellezza racchiusa in una originalità artistica.
Già anni fa, siamo intorno agli anni 80, la mastodontica statua di San Michele di Stefano da Putignano, senza alcuna autorizzazione preventiva, da parte degli organismi preposti alla tutela e alla salvaguardia beni storici ed artistici, fu più volte portata in processione in occasione dell'annuale festa patronale. Ciò avvenne fino a quando la Soprintendenza preposta non fu allertata e vietò, categoricamente, l'uso di quel manufatto per usi processionali, consentendo che fosse sempre conservata nella nicchia in cui era stata posta, ad evitare ogni tipo di deterioramento o la possibilità che potesse subire danni alla sua configurazione artistica.
Partendo da questo presupposto storico e da quello che fu il provvedimento inibitorio, ed analogamente, mi sono permesso segnalare, nei giorni scorsi, ma volendone diffondere la notizia solo a conclusione dei festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, alla Soprintendenza specifica per competenza, l'uso frequente e a volte improprio della statua del Crocifisso, confidando in un intervento per scongiurare ogni dispiacevole ed irreparabile inconveniente e non consentire più quanto finora accaduto, tra l'altro ed oltretutto, senza i regolari permessi autorizzativi."
"Il simulacro del Crocifisso della chiesa di San Sebastiano, diventato, da secoli, la reliquia preziosa di un culto, di una fede della città di Gravina, sta diventando, ultimamente, un soprammobile che, viene continuamente sottoposto a trasferimenti, a manifestazioni, ad eventi che ne possono scalfire la bellezza racchiusa in una originalità artistica.
Già anni fa, siamo intorno agli anni 80, la mastodontica statua di San Michele di Stefano da Putignano, senza alcuna autorizzazione preventiva, da parte degli organismi preposti alla tutela e alla salvaguardia beni storici ed artistici, fu più volte portata in processione in occasione dell'annuale festa patronale. Ciò avvenne fino a quando la Soprintendenza preposta non fu allertata e vietò, categoricamente, l'uso di quel manufatto per usi processionali, consentendo che fosse sempre conservata nella nicchia in cui era stata posta, ad evitare ogni tipo di deterioramento o la possibilità che potesse subire danni alla sua configurazione artistica.
Partendo da questo presupposto storico e da quello che fu il provvedimento inibitorio, ed analogamente, mi sono permesso segnalare, nei giorni scorsi, ma volendone diffondere la notizia solo a conclusione dei festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, alla Soprintendenza specifica per competenza, l'uso frequente e a volte improprio della statua del Crocifisso, confidando in un intervento per scongiurare ogni dispiacevole ed irreparabile inconveniente e non consentire più quanto finora accaduto, tra l'altro ed oltretutto, senza i regolari permessi autorizzativi."