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Eventi
Sangue chiama sangue
Il Macbeth al teatro Vida
Gravina - martedì 28 gennaio 2014
18.00
Amore malato e brama di potere, questi i temi cardine del Macbeth, secondo appuntamento del 2014 della rassegna teatrale nazionale "Amattori… insieme - Premio Pippo Schinco e Vito D'Agostino". La tragedia è stata messa in scena il 25 e 26 gennaio al teatro Vida ad opera della compagnia Dautore di Modugno che, già conosciuta ed apprezzata lo scorso anno con la rappresentazione teatrale de "L'Otello", ha nuovamente riscosso un grande favore di pubblico.
La platea è, infatti, rimasta affascinata già dalla prima scena, ad apertura sipario, che ha visto avanzare al buio le tre sibille sul palcoscenico illuminate in volto da torce di luci bianche, un inizio originale e d'effetto per la splendida e terrificante opera shakespeariana. Ad interpretarle Caterina Rubini, Enzo Proscia e Fabrizio Bellino con un encomiabile lavoro di uso della voce e di produzione di suoni e rumori attraverso l'utilizzo dei cubi di legno trasformati da semplici sedute a trono e a piedistallo, elementi adoperati per la scenografia minimalista realizzata da Angelo Longo.
Macbeth è la tragedia eterna della brama di potere e di tutti i suoi pericoli ma anche il racconto dell'amore malato fra lady Macbeth e Macbeth, egregiamente interpretati rispettivamente da Rosanna Pastore ed Armando Merenda di cui il pubblico ha apprezzato la personificazione veritiera dei personaggi shakespeariani. Voce penetrante e pungente la femminile; profonda, calda, dal timbro scuro e a tratti violenta la maschile: entrambi capaci di rendere molto bene le sfumature dei caratteri di re e regina, avidi di potere e di ambizione che li porteranno alla follia ed alla morte.
La trama è condensata in un unico atto in cui i ruoli minori quali Re Duncan, Banquo e Macduff sono affidati a Ernesto Marletta con un semplice cambio d'abito e di espressione sulla scena stessa. L'unico personaggio fuori dal dramma che ha riportato la storia ai giorni contemporanei divertendo gli spettatori è stato il Portiere dalla parlata catanese che ha divertito gli spettatori con un monologo sugli effetti dell'alcool e sugli scherzi della mente.
Inoltre, l'utilizzo del pianoforte elettronico, la scelta di musiche ricercate e attentamente studiate per colpire il pubblico, anche con il volume più alto per coinvolgere lo spettatore nel senso di colpa ed un ricercato gioco di luci - rosso per identificare l'inquietudine e la pazzia, blu per i momenti di pathos - hanno dato quel tocco in più allo spettacolo che ha tolto il fiato ai presenti.
E se questo appuntamento ha dimostrato che è possibile apprezzare i capolavori della letteratura drammaturgica, il prossimo spettacolo "Voglia di borotalco" che vedrà in scena la compagnia "Dietro le quinte" l'1 ed il 2 febbraio al teatro Vida, divertirà lo spettatore con una vera e propria farsa.
Ufficio stampa teatro Vida: Dr.ssa Emanuela Grassi
La platea è, infatti, rimasta affascinata già dalla prima scena, ad apertura sipario, che ha visto avanzare al buio le tre sibille sul palcoscenico illuminate in volto da torce di luci bianche, un inizio originale e d'effetto per la splendida e terrificante opera shakespeariana. Ad interpretarle Caterina Rubini, Enzo Proscia e Fabrizio Bellino con un encomiabile lavoro di uso della voce e di produzione di suoni e rumori attraverso l'utilizzo dei cubi di legno trasformati da semplici sedute a trono e a piedistallo, elementi adoperati per la scenografia minimalista realizzata da Angelo Longo.
Macbeth è la tragedia eterna della brama di potere e di tutti i suoi pericoli ma anche il racconto dell'amore malato fra lady Macbeth e Macbeth, egregiamente interpretati rispettivamente da Rosanna Pastore ed Armando Merenda di cui il pubblico ha apprezzato la personificazione veritiera dei personaggi shakespeariani. Voce penetrante e pungente la femminile; profonda, calda, dal timbro scuro e a tratti violenta la maschile: entrambi capaci di rendere molto bene le sfumature dei caratteri di re e regina, avidi di potere e di ambizione che li porteranno alla follia ed alla morte.
La trama è condensata in un unico atto in cui i ruoli minori quali Re Duncan, Banquo e Macduff sono affidati a Ernesto Marletta con un semplice cambio d'abito e di espressione sulla scena stessa. L'unico personaggio fuori dal dramma che ha riportato la storia ai giorni contemporanei divertendo gli spettatori è stato il Portiere dalla parlata catanese che ha divertito gli spettatori con un monologo sugli effetti dell'alcool e sugli scherzi della mente.
Inoltre, l'utilizzo del pianoforte elettronico, la scelta di musiche ricercate e attentamente studiate per colpire il pubblico, anche con il volume più alto per coinvolgere lo spettatore nel senso di colpa ed un ricercato gioco di luci - rosso per identificare l'inquietudine e la pazzia, blu per i momenti di pathos - hanno dato quel tocco in più allo spettacolo che ha tolto il fiato ai presenti.
E se questo appuntamento ha dimostrato che è possibile apprezzare i capolavori della letteratura drammaturgica, il prossimo spettacolo "Voglia di borotalco" che vedrà in scena la compagnia "Dietro le quinte" l'1 ed il 2 febbraio al teatro Vida, divertirà lo spettatore con una vera e propria farsa.
Ufficio stampa teatro Vida: Dr.ssa Emanuela Grassi