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Palazzo di città
Servizi cimiteriali, il Comune batte cassa
L’impresa tira fuori vecchi conti
Gravina - domenica 15 giugno 2014
09.09
Il rischio che i conteggi tra Palazzo di città e l'associazione temporanea di impresa composta dalla cooperativa "Attima Service" e dalla "Ariete", finiscano in tribunale non è una possibilità remota. La giunta ha già dato mandato all'avvocatura comunale per "gli adempimenti di competenza".
La vicenda ha origini lontane e precisamente risale al 2006, anno in cui l' associazione temporanea di impresa si aggiudica la gestione di tutti i servizi cimiteriali, con un contratto quinquennale, e un incasso complessivo di 1.041.368 euro di cui poco più di 749.000 euro per gli adempimenti previsti dal contratto tra cui pulizia e custodia dell'area e altri 280.000 euro per la manutenzione e la gestione delle lampade votive "introitate direttamente dagli utenti, al netto dell'agio riconosciuto in favore della stazione appaltante, la cui percentuale veniva fissata al 24%".
Cifre maggiorate di li a poco di altri 40.000 euro quale corrispettivo per la custodia e la manutenzione del secondo ingresso al cimitero.
Il servizio prosegue senza troppe difficoltà, almeno sino allo scorso anno quando, dopo la scadenza del contratto, il Comune decide di sciogliere i rapporti con l'associazione temporanea di impresa rilevando che "i rapporti contrattuali che si sono susseguiti nel tempo con i soggetti affidatari, stante la complessità e l'eterogeneità dei servizi affidati, sono stati segnati da numerose criticità".
Nello specifico "risulta ancora insoluta quella relativa agli aggi delle lampade votive spettanti al Comune" specificando "che nel periodo di affidamento non è stato effettuato alcun versamento delle somme maturate in favore dell'Ente Comunale, pari a € 13.352,85 annui (24% dell'importo della gestione delle lampade votive, ammontante a € 55.636,88 annui), calcolati moltiplicando il numero delle utenze (3508) per il costo unitario ( € 15,86)" per un totale di 93.469,96 euro.
Palazzo di città batte cassa invitando la società ad adempiere agli obblighi contrattuali. Una delle imprese, la Ariete, nel 2013 invia una nota al Municipio con cui "rappresentava di aver sostenuto maggiori costi dovuti alla mancata fornitura della banca dati da parte della stazione appaltante nonché alla inadeguatezza e difformità dell'impianto elettrico rispetto alla normativa vigente" avanzando un credito nel confronti dell'amministrazione di € 58.569 euro a "titolo di corrispettivi maturati per il servizio di gestione del cimitero per il periodo compreso tra il mese di giugno e quello di agosto 2013 nonché per la manutenzione del manto stradale posta in essere in Largo Monsignor Pisani nel Cimitero Comunale".
Spese che il Comune non contesta limitandosi a sottolineare "che la fattura non è mai arrivata a palazzo di città". Tuttavia lo stesso Municipio avanza altre richieste risarcitorie relative ad un intervento di bonifica dei campi di inumazione commissionato alla nuova affidataria del servizio, La Rete servizi srl, le cui spese sono state addebitate a totale carico del vecchio gestore. Due interventi, il primo da 17.000 euro per la bonifica di 900 mq e il secondo per ripetere l'operazione su un area da 250 mq al costo totale di 8.500 euro. Una vicenda che fece molto scalpore e che ancora oggi è al vaglio della magistratura.
In definitiva, dopo un complicato calcolo tra somme in dare e somme da avere, palazzo di città ha certificato il suo credito nei confronti dellìAti pari a 138.488,91, così determinato: 93.469,96 euro a titolo di aggio per il periodo 2007 – 2013; 19.398 euro a titolo di interessi legali maturati sugli importi dovuti; oltre ai complessivi 25.500 euro per i lavori di bonifica effettuati nei campi di inumazione.
Un credito suddiviso tra le due imprese oramai ex gestori del Cimitero comunale. In definitiva, calcolatrice alla mano, palazzo di città ha attestato un credito di 69.244,46 euro nei confronti della Attima Service Società Cooperativa, e di 9.460,71 euro nei confronti della Ariete Società Cooperativa di Produzione e Lavoro, risultato della compensazione avvenuta tra i rispettivi debiti.
Ora tocca all'Ati dare risposta affermativa o spostare la discussione nelle sedi giudiziali.
La vicenda ha origini lontane e precisamente risale al 2006, anno in cui l' associazione temporanea di impresa si aggiudica la gestione di tutti i servizi cimiteriali, con un contratto quinquennale, e un incasso complessivo di 1.041.368 euro di cui poco più di 749.000 euro per gli adempimenti previsti dal contratto tra cui pulizia e custodia dell'area e altri 280.000 euro per la manutenzione e la gestione delle lampade votive "introitate direttamente dagli utenti, al netto dell'agio riconosciuto in favore della stazione appaltante, la cui percentuale veniva fissata al 24%".
Cifre maggiorate di li a poco di altri 40.000 euro quale corrispettivo per la custodia e la manutenzione del secondo ingresso al cimitero.
Il servizio prosegue senza troppe difficoltà, almeno sino allo scorso anno quando, dopo la scadenza del contratto, il Comune decide di sciogliere i rapporti con l'associazione temporanea di impresa rilevando che "i rapporti contrattuali che si sono susseguiti nel tempo con i soggetti affidatari, stante la complessità e l'eterogeneità dei servizi affidati, sono stati segnati da numerose criticità".
Nello specifico "risulta ancora insoluta quella relativa agli aggi delle lampade votive spettanti al Comune" specificando "che nel periodo di affidamento non è stato effettuato alcun versamento delle somme maturate in favore dell'Ente Comunale, pari a € 13.352,85 annui (24% dell'importo della gestione delle lampade votive, ammontante a € 55.636,88 annui), calcolati moltiplicando il numero delle utenze (3508) per il costo unitario ( € 15,86)" per un totale di 93.469,96 euro.
Palazzo di città batte cassa invitando la società ad adempiere agli obblighi contrattuali. Una delle imprese, la Ariete, nel 2013 invia una nota al Municipio con cui "rappresentava di aver sostenuto maggiori costi dovuti alla mancata fornitura della banca dati da parte della stazione appaltante nonché alla inadeguatezza e difformità dell'impianto elettrico rispetto alla normativa vigente" avanzando un credito nel confronti dell'amministrazione di € 58.569 euro a "titolo di corrispettivi maturati per il servizio di gestione del cimitero per il periodo compreso tra il mese di giugno e quello di agosto 2013 nonché per la manutenzione del manto stradale posta in essere in Largo Monsignor Pisani nel Cimitero Comunale".
Spese che il Comune non contesta limitandosi a sottolineare "che la fattura non è mai arrivata a palazzo di città". Tuttavia lo stesso Municipio avanza altre richieste risarcitorie relative ad un intervento di bonifica dei campi di inumazione commissionato alla nuova affidataria del servizio, La Rete servizi srl, le cui spese sono state addebitate a totale carico del vecchio gestore. Due interventi, il primo da 17.000 euro per la bonifica di 900 mq e il secondo per ripetere l'operazione su un area da 250 mq al costo totale di 8.500 euro. Una vicenda che fece molto scalpore e che ancora oggi è al vaglio della magistratura.
In definitiva, dopo un complicato calcolo tra somme in dare e somme da avere, palazzo di città ha certificato il suo credito nei confronti dellìAti pari a 138.488,91, così determinato: 93.469,96 euro a titolo di aggio per il periodo 2007 – 2013; 19.398 euro a titolo di interessi legali maturati sugli importi dovuti; oltre ai complessivi 25.500 euro per i lavori di bonifica effettuati nei campi di inumazione.
Un credito suddiviso tra le due imprese oramai ex gestori del Cimitero comunale. In definitiva, calcolatrice alla mano, palazzo di città ha attestato un credito di 69.244,46 euro nei confronti della Attima Service Società Cooperativa, e di 9.460,71 euro nei confronti della Ariete Società Cooperativa di Produzione e Lavoro, risultato della compensazione avvenuta tra i rispettivi debiti.
Ora tocca all'Ati dare risposta affermativa o spostare la discussione nelle sedi giudiziali.