
La città
Siamo una città sicura? Tra umori e certezze diverse le opinioni
Continua il viaggio nel mondo della video sorveglianza
Gravina - giovedì 21 settembre 2017
Ma Gravina è una città sicura?
Gli umori e le sensazioni raccolte in città direbbero di no, ma stando alle notizie e alle informazioni in nostro possesso si direbbe di sì. Rispetto alle realtà confinanti i dati sui reati mostrano un presidio del territorio ed un'azione di prevenzione efficace ed una città più sicura. Certo restano sotto gli occhi di tutti gli ultimi episodi criminosi che hanno colpito gli edifici pubblici, Palazzo di Città ed un Istituto Scolastico.
Se a Palazzo di Città il Primo Cittadino ci conferma che presto lo stesso sarà dotato di nuovi strumenti di controllo, diversa è la situazione degli Istituti Scolastici, alcuni dei quali già dotati di sistema di videosorveglianza.
Abbiamo già rimarcato come le telecamere sono un ottimo dispositivo di prevenzione ed un ottimo strumento a supporto dell'azione investigativa, ma non sono certo la panacea di tutti i mali.
Aggirare l'ostacolo non è certo cosa impossibile, anche per i ladri alle prime armi. Basta farsi un giro nei motori di ricerca ed è imbarazzante la facilità con la quale si possono recuperare informazioni sul come "fregare" le telecamere, che siano in abitazioni private o in uffici o quelle della ZTL. Informazioni facili da reperire e ancora più facili da attuare. Ma l'occhio elettronico molto spesso non da scampo e questo ci rasserena un po'.
Allora come possiamo difenderci e come difendere la proprietà pubblica e privata?
Un maggior controllo ed una maggior presenza dello Stato è sempre una delle migliori soluzioni, come aumentare il numero di telecamere e rendere la comunità consapevole che ci sono e che si può essere puniti diventa un vero asso nella manica, come è imprescindibile che il cittadino diventi il primo campanello d'allarme, perché spesso è questo tassello che manca all'appello.
Ci ha molto colpito leggere un post su una bacheca di una nostra lettrice che "rubava" una chiacchierata tra due amiche a passeggio nel centro storico, una delle quali accompagnata da un cane che aveva appena fatto i suoi bisogni. Curiosa la reazione delle due signore indecise se provvedere alla raccolta oppure no e la decisione verteva sulla paura di essere "beccate" dalle telecamere e quindi essere poi multate.
Spunto che rafforza la nostra idea della necessità di un'azione di informazione importante nella nostra comunità, affinchè si percepisca una telecamera come uno strumento anche di sanzione e non solo di prevenzione o di azione giudiziaria.
Come ribadiamo necessario dotare i luoghi di pregio e turistici della città di sistemi di videosorveglianza, e parliamo degli ingressi del Bosco Comunale, dell'area archeologica e di altri monumenti troppo spesso oggetto di atti di vandalismo.
Gli umori e le sensazioni raccolte in città direbbero di no, ma stando alle notizie e alle informazioni in nostro possesso si direbbe di sì. Rispetto alle realtà confinanti i dati sui reati mostrano un presidio del territorio ed un'azione di prevenzione efficace ed una città più sicura. Certo restano sotto gli occhi di tutti gli ultimi episodi criminosi che hanno colpito gli edifici pubblici, Palazzo di Città ed un Istituto Scolastico.
Se a Palazzo di Città il Primo Cittadino ci conferma che presto lo stesso sarà dotato di nuovi strumenti di controllo, diversa è la situazione degli Istituti Scolastici, alcuni dei quali già dotati di sistema di videosorveglianza.
Abbiamo già rimarcato come le telecamere sono un ottimo dispositivo di prevenzione ed un ottimo strumento a supporto dell'azione investigativa, ma non sono certo la panacea di tutti i mali.
Aggirare l'ostacolo non è certo cosa impossibile, anche per i ladri alle prime armi. Basta farsi un giro nei motori di ricerca ed è imbarazzante la facilità con la quale si possono recuperare informazioni sul come "fregare" le telecamere, che siano in abitazioni private o in uffici o quelle della ZTL. Informazioni facili da reperire e ancora più facili da attuare. Ma l'occhio elettronico molto spesso non da scampo e questo ci rasserena un po'.
Allora come possiamo difenderci e come difendere la proprietà pubblica e privata?
Un maggior controllo ed una maggior presenza dello Stato è sempre una delle migliori soluzioni, come aumentare il numero di telecamere e rendere la comunità consapevole che ci sono e che si può essere puniti diventa un vero asso nella manica, come è imprescindibile che il cittadino diventi il primo campanello d'allarme, perché spesso è questo tassello che manca all'appello.
Ci ha molto colpito leggere un post su una bacheca di una nostra lettrice che "rubava" una chiacchierata tra due amiche a passeggio nel centro storico, una delle quali accompagnata da un cane che aveva appena fatto i suoi bisogni. Curiosa la reazione delle due signore indecise se provvedere alla raccolta oppure no e la decisione verteva sulla paura di essere "beccate" dalle telecamere e quindi essere poi multate.
Spunto che rafforza la nostra idea della necessità di un'azione di informazione importante nella nostra comunità, affinchè si percepisca una telecamera come uno strumento anche di sanzione e non solo di prevenzione o di azione giudiziaria.
Come ribadiamo necessario dotare i luoghi di pregio e turistici della città di sistemi di videosorveglianza, e parliamo degli ingressi del Bosco Comunale, dell'area archeologica e di altri monumenti troppo spesso oggetto di atti di vandalismo.