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La città

Soldipubblici.gov, scoppia il caso ma i cittadini restano indifferenti

Ecco come e dove l'amministrazione comunale spende soldi

Quando Matteo Renzi ha annunciato la pubblicazione "al centesimo" dei costi delle pubbliche amministrazioni in tanti si sono leccati i baffi. Il portale, soldipubblici.gov.it, una volta digitato il nome dell'amministrazione che interessa mette a disposizione una serie di dati e cifre sul costi di gestione della pubblica amministrazione tratti dal sistema SIOPE, frutto di una collaborazione tra Banca d'Italia e Ragioneria Generale dello Stato, che aggrega i pagamenti giornalieri delle diverse PA attraverso una serie di circa 250 codifiche gestionali.

Rimbalzati agli onori della cronaca i dati del Comune di Gravina, la REdazione ha chiesto un parere ai cittadini gravinesi ovvero coloro che con tasse e tributi collaborano a rimpinguare le casse comunali. Poche per la verità le risposte ottenute tra chi si duole a prescindere delle gestioni politiche e chi invece pone l'accento sulla spesa per il personale sottolineando che "le competenze fisse per il personale a tempo indeterminato sono sempre state ben al di sopra della media nazionale fino a novembre 2014, e poi per magia sono scese drasticamente al di sotto nel mese di dicembre con un calo del 99% rispetto al 2013. Che qualcuno abbia avuto paura di queste pubblicazioni?". In attesa di svelare l'arcano, ad oggi resta solo un primo bilancio di un esperimento, il nostro, non riuscito. Abbiamo infatti provato a coinvolgere la cittadinanza in una discussione che va ben oltre l'oculatezza sulla spesa pubblica e oltre le polemiche, troppo spesso di quartiere. La speranza era raccogliere opinioni, suggerimenti e avviare una collaborazione, che in questo anno diventerà continua e costante, tra la Redazione e i cittadini.

Ma ora veniamo ai numeri e soddisfiamo le curiosità.
Nelle pagine dedicate all'amministrazione gravinese, come già detto, saltano immediatamente agli occhi i costi del personale. Tra stipendi, straordinari, imposte e rimborsi vari oltre 4.000.000 di euro volano per assicurare personale agli uffici. Una cifra che sostanzialmente si è mantenuta costante negli anni.
A queste somme si aggiungono quelle per il funzionamento del Palazzo di città. E qui la polemica già innescata nelle scorse ore ha scatenato un caso sui 142.000 euro spesi in cancelleria nel 2014 di cui 52.000 nel solo mese di dicembre.
Pronta è arrivata la spiegazione da palazzo di città secondo cui "tra le spese di cancelleria rientrano quelle per i libri di testo degli alunni delle scuole elementari e medie, complessivamente pari a 85.000 euro. Inoltre, soltanto a dicembre sono state liquidate fatture per 30.000 euro, ai quali si sono aggiunti poi, ad esempio, l'acquisto delle carte d'identità, per 2.200 euro, e di registri per diversi uffici, per altre migliaia di euro e per un importo che riduce notevolmente gli investimenti effettuati per risme di carta, toner, penne e matite".
Cancelleria e non solo. Perché tra le cifre importanti che immediatamente rivendicano attenzione ci sono 600.000 euro racchiusi nel capitolo "altre spese di consumo". Interpellati gli uffici comunali ecco che si scopre che nel grande calderone sono compresi 243.000 euro versati a favore della Asl di Bari per il trasporto dei disabili. Una cifra esorbitante che comprende il saldo dei pagamenti dal 2007 al 2014.
Altri 30.000 euro sono serviti per saldare le fatture all'agenzia di vigilanza notturna mentre altri 38.000 euro sono finiti nel bilancio del progetto Life natura. E ancora 60.000 euro pagati a favore della cooperativa che si occupa dell'assistenza ai tossicodipendenti nell'ambito del progetto Koinè e 11.000 euro per l'assistenza dei cani randagi.
10.000 euro per la fornitura di piante e alberi e così via scorrendo una lista che racchiude cifre sempre più piccole. Nel calderone sono finiti anche le spese dell'economato comunale: 84.000 euro pagati in parte dal bilancio per "altre spese di consumo" e in parte con i fondi del capitolo "materiale di consumo".

Un gruzzoletto da 130.000 euro del 2014 a fronte dei 126.740,53 del 2013. Da questo capitolo, oltre i soldi per l'economato, sono usciti anche 55.000 euro di materiale scolastico, oltre all'acquisto dei timbri e di altri materiale per gli uffici.
Altra grande voce di spesa è quella relativa alle manifestazioni pubbliche, 405.000 euro, di cui palazzo di città ha già provveduto a spiegare che in questo capitolo rientrano eventi come la Fiera, che costa ogni anno in media quasi 200.000 euro. Una voce che nel 2014 ha comunque subito un'impennata di 59.000 euro.
Tutto ancora da chiarire, invece, il raddoppio dei costi sostenuti dall'amministrazione per il servizio di riscossione tributi. Nel 2013 le spese ammontavano a 122.234,97 euro, praticamente la metà rispetto ai 211.334,51 euro spesi nel 2014.
Al contrario il capitolo "beni per valore culturale" si è snellito. Dai 280.000 dell'anno precedente, nel 2014 sono stati spesi 156.000 euro. Dagli uffici pronta la spiegazione: le somme del 2013 si riferiscono ai finanziamenti per i beni culturali quali il convento di Santa Sofia, il Bastione Medievale e altri progetti tutti quasi saldati nel 2013.
Ma Gravina è anche un paese che risparmia. Si sono abbattuti di un quinto le spese per gli incarichi professionali affidati ad esperti esterni, passando dai 53.000 del 2013 agli 11.000 del 2014 mentre le spese per la pubblicità e la comunicazione istituzionale è scesa a 6.000 euro rispetto ai 38.000 dell'anno precedente. Così come i "servizi ausiliari e spese di pulizia" passati da 264.781 del 2013 a 78.866 euro dell'anno appena concluso.
Si potrebbe continuare all'infinito con l'analisi delle singole cifre. Ciò che invece occorrerà capire quanto prima, è se e come il comune di Gravina ha inteso dar corso alle direttive romane che impongono l'abbattimento dei costi per la pubblica amministrazione. E' questo, infatti, lo scopo dell'ultimo arrivato nell'universo della trasparenza.

Da ultimo gli stessi ideatori del progetto ribadiscono che "con la fatturazione elettronica sarà possibile incrociare i dati di SIOPE con quelli delle fatture (che contengono, tra le altre cose, il dettaglio dei beni e delle quantità). Questo permetterà di arricchire esponenzialmente le informazioni disponibili e quindi di produrre ricerche e comparazioni con un maggior livello di dettaglio".
Solo allora saremo dinanzi al vangelo della pubblica amministrazione.
  • Comune di Gravina in Puglia
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