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Tributi: Confcommercio lancia l'allarme
"Dal 2013 con la Res aumenti tra il 60 ed il 700%". Ma il Comune: in zona Pip solo il 40% delle imprese paga la Tarsu.
Gravina - mercoledì 5 dicembre 2012
08.05
Si chiama Res. Sta per rifiuti e servizi. E' il nuovo tributo che entrerà in vigore con l'anno nuovo. Riguarderà le imprese e sostituirà la tassa sui rifiuti, la tassa di igiene ambientale e la tariffa integrata. Via tre tributi, ne arriva uno unico. Ma questo è l'unico risparmio. Perchè per il resto ci sarà da penare. E da buttar sangue. Letteralmente.
Lo sostiene la Confcommercio, che attraverso il suo delegato cittadino, Michele Capone, citando uno studio basato "sulla elaborazione dei dati presenti nel repertorio statistico di alcune Camere di Commercio ed in collaborazione con l'istituto di ricerche "Ref", secondo il quake si stimano aumenti percentuali dei tributi che vanno dal 60& al 690%". Una forbice la cui ampiezza viene spiegata con la diversità degli indici su scala regionale, ma che colpirà tutti, senza risparmiare nessuno. "E' evidente che il passaggio al nuovo tributo segnerà un aumento di fiscalità notevole che graverà non solo sul sistema imprenditoriale ma in generale sul sistema Paese". E se a livello nazionale "Confcommercio sta richiedendo lo slittamento di un anno dell'entrata in vigore della Res anche per sottoporre ad una più attenta valutazione la capacità di produzione rifiuti delle singole categorie di attività che è fondamento della nuova tariffa", a livello locale "i Comuni potranno decidere di diminuire la tariffa o di prevedere anche agevolazioni o esenzioni in caso di produzione ridotta di rifiuti e stabilire agevolazioni per situazioni di particolare disagio sociale". Conclude Capone: "L'amministrazione comunale potrà adottare agevolazioni o esenzioni se il peso del tributo verrà più equamente distribuito. La Andreani Tributi srl sta facendo un lavoro di rilevazione finalizzato anche a definire una giusta applicazione del nuovo tributo".
Ma dal Municipio giungono dati se possibile ancor più eclatanti, e per molti versi clamorosi: in zona Pip, stando alle statistiche ufficiali in possesso dell'ente, la Tarsu sarebbe pagata solo dal 40% dei piccoli imprenditori. Tutti gli altri, la stragrande maggioranza, nuoterebbero dunque allegramente nel mare magnum dell'evasione. Numeri inquietanti (se confermati), rispetto ai quali Palazzo di città fa sapere di essere impegnata in una campagna di ascolto delle piccole imprese per superare ostacoli ed incomprensioni, ma senza sconti. "Il messaggio è chiaro", dicono dal Comune: "Non si vuole tartassare nessuno, ma tutti devono pagare il dovuto. Siamo aperti al dialogo sempre, ma senza accettare ricatti o ultimatum ai limiti della legittimità".
Lo sostiene la Confcommercio, che attraverso il suo delegato cittadino, Michele Capone, citando uno studio basato "sulla elaborazione dei dati presenti nel repertorio statistico di alcune Camere di Commercio ed in collaborazione con l'istituto di ricerche "Ref", secondo il quake si stimano aumenti percentuali dei tributi che vanno dal 60& al 690%". Una forbice la cui ampiezza viene spiegata con la diversità degli indici su scala regionale, ma che colpirà tutti, senza risparmiare nessuno. "E' evidente che il passaggio al nuovo tributo segnerà un aumento di fiscalità notevole che graverà non solo sul sistema imprenditoriale ma in generale sul sistema Paese". E se a livello nazionale "Confcommercio sta richiedendo lo slittamento di un anno dell'entrata in vigore della Res anche per sottoporre ad una più attenta valutazione la capacità di produzione rifiuti delle singole categorie di attività che è fondamento della nuova tariffa", a livello locale "i Comuni potranno decidere di diminuire la tariffa o di prevedere anche agevolazioni o esenzioni in caso di produzione ridotta di rifiuti e stabilire agevolazioni per situazioni di particolare disagio sociale". Conclude Capone: "L'amministrazione comunale potrà adottare agevolazioni o esenzioni se il peso del tributo verrà più equamente distribuito. La Andreani Tributi srl sta facendo un lavoro di rilevazione finalizzato anche a definire una giusta applicazione del nuovo tributo".
Ma dal Municipio giungono dati se possibile ancor più eclatanti, e per molti versi clamorosi: in zona Pip, stando alle statistiche ufficiali in possesso dell'ente, la Tarsu sarebbe pagata solo dal 40% dei piccoli imprenditori. Tutti gli altri, la stragrande maggioranza, nuoterebbero dunque allegramente nel mare magnum dell'evasione. Numeri inquietanti (se confermati), rispetto ai quali Palazzo di città fa sapere di essere impegnata in una campagna di ascolto delle piccole imprese per superare ostacoli ed incomprensioni, ma senza sconti. "Il messaggio è chiaro", dicono dal Comune: "Non si vuole tartassare nessuno, ma tutti devono pagare il dovuto. Siamo aperti al dialogo sempre, ma senza accettare ricatti o ultimatum ai limiti della legittimità".