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Palazzo di città

Ufficio stampa comunale, Valente minimizza

Ed il consigliere Petrara ammonisce:"Spesa inutile".

"La più facile delle trappole in cui può incappare un giornalista è il potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all'idea di essere vicini al Potere, di dare del "tu" al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io ho sempre provato una ripulsione per il potere. Io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo".

Tiziano Terzani rispondeva con queste parole a chi gli chiedeva di dispensare consigli ai giovani che avessero deciso di sposare la causa del giornalismo. Ma, a quanto pare, al potere ( se così lo si vuol chiamare) gravinese i giornalisti piacciono e non poco. Tant'è vero che, per migliorare la comunicazione istituzionale, la giunta comunale ha provveduto ad impegnare i fondi necessari ad assumere un secondo professionista tra le fila del neonato ufficio stampa.

Ma mentre l'opinione pubblica si interroga sull'utilità di un secondo giornalista al soldo del Comune, il sindaco Alesio Valente prova a stemperare i toni. Rimarrà deluso chi è in cerca di novità riguardanti la pubblicazione del bando relativo alla gara di assunzione. Idem chi ricerca delucidazioni in merito ai compiti da affidare all'eventuale, come sottolinea Valente, secondo addetto stampa. Perché il primo cittadino resta vago. "Al momento la giunta ha provveduto solamente ad un impegno di spesa che traduce la volontà della giunta di potenziare la comunicazione dell'ente. Non so quando, come e se si procederà all'indizione della gara. Comunque non c'è nulla di imminente".

Chi invece non si tira indietro di fronte ai taccuini è il consigliere Angelo Petrara, scettico sull'effettiva utilità di un ulteriore giornalista comunale. "Al Comune non serve un secondo addetto stampa- spiega Petrara- dato che la nostra comunità non è eccessivamente grande. Anche perché questa ulteriore spesa cozzerebbe con le recenti pronunce della Corte dei Conti. Mi auguro che l'amministrazione faccia marcia indietro e non si lasci trascinare da manie di grandezza. Purtroppo negli ultimi anni si è consolidata una prassi sbagliata, quella di infarcire il Comune di figure esterne, vedasi il caso staff. Continuare questa strada non è corretto''.
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