area  archeologica località franchini
area archeologica località franchini
La città

Un nuovo sito archeologico a Gravina

Necropoli e muretti in località Franchini. Ecco la descrizione degli autori della scoperta

Un sito archeologico nel cuore della Murgia. Nascosto per secoli e salvato solo in parte dallo spietramento.

E' questa la scoperta casuale che porta la firma di Giuseppe Lapolla, architetto e paesaggista, membro ICOMOS Italia e Presidente dell'associazione Giardino di Pietra e Vito Nicefalo, tecnico in archeologia e topografia del territorio.
Il sito si trova a poche decine di chilometri dal centro abitato di Gravina, nel cuore del Parco Nazionale, in località Franchini ben nascosta dal rimboschimento artificiale degli anni 70/80 e quindi poco visibile e difficile da raggiungere.
L'area archeologica scoperta dai due studiosi è sostanzialmente una necropoli distinta in due siti posti a poca distanza tra di loro.

Il sito "A", spiegano i due scopritori, è costituito da due aree rettangolari differenti di cui quella più grande è stata devastata dallo spietramento, che ne ha ridotto sensibilmente la dimensione originaria. In questa area sono bene evidenti le tombe tumuli ovvero ammucchi di pietre dalle medio - piccole dimensioni (in genere il diametro è di 1.50x1.50 ml.) che presentano la particolarità di essere allineate secondo direttive ben precise. La disposizione ricorda i campi di sepoltura dei secoli scorsi con regolare sistemazione in file. Ogni tomba a tumolo possiede una pietra di testata che ne identifica, in un certo qual senso, la sua presenza.
A delimitazione delle due necropoli del primo sito è possibile osservare delle pietre di grosse dimensioni, posizionate in linea, che definiscono, con molta probabilità, un recinto sacro di cui però non è nota la sistemazione del sito equali riti di sepoltura siano stati celebrati.
A poca distanza dalla prima zona è stato individuato un secondo sito, una probabile area sepolcrale che presenta caratteristiche differenti dal primo.
"In quest'area, difficilmente databile, sono presenti costruzioni litiche che rimandano alla tipologia sepolcrale a "tumulo" e a "specchia". Evidenti – continua la descrizione dei due studiosi - sono le testimonianze di muretti a secco, oggi completamente rasi al suolo. La disposizione spaziale delle tombe è casuale, completamente diversa dalla disposizione del sito A e le stesse tombe sono di dimensione maggiore con diametri superiori a 2 metri. Molto spesso si incontrano strutture con forme diverse dal classico esempio a tumulo, ed altre con caratteristiche uniche. Inoltre abbiamo osservato in situ delle strutture più complesse, che con molta probabilità posso avere una funzione rituale legata ad un "dromos" sacro, ricolmo sempre di materiale litico a scaglie".
Una scoperta inedita che ora occorre tutelare e valorizzare.

"Ci sembrava importante, oltre che doveroso – commentano Lapolla e Nicefalo - sottolineare la particolarità di questo sito in località Franchini (sull'alta murgia), sia per il suo valore archeologico ma anche per le sue caratteristiche paesaggistiche fortemente a rischio. E' un sito che merita molta attenzione e una grande volontà di recupero perché ha rischiato la completa distruzione a causa dello spietramento: solo di recente l'intero territorio murgiano è stato purtroppo vittima di una "politica riparatrice agricola" che ha connotato danni ambientali irreparabili".
"Pur consapevoli che non si tratta di una eccellenza ma quantomeno di valori diffusi, storici e testimoniali nelle murge che andrebbero inquadrati in un "comprensorio", i sottoscritti si augurano che possa essere avviato un progetto di recupero oltre ad una campagna di scavo. Infatti, uno scavo accurato e scientifico di questi siti archeologici potrebbe decifrare meglio la storia di questo pezzo di murgia, dove "guarda caso" la localizzazione di tali necropoli, coincide con una certa distanza dai centri abitati. La posizione in comprensori territoriali omogenei sotto il profilo geomorfologico, ad economia agricolo-pastorale, costituiscono indubbiamente un indicatore della condizione sociale e della caratterizzazione funzionale degli individui inumati".

Pur non trattandosi di un unicum, l'area in località Franchi rappresenta comunque un tassello importate per conoscere il nostro territorio e capire i nostri avi.
9 fotoNuovo sito archeologico scoperto a Gravina
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  • area archeologica Franchini
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