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Palazzo di città
"Via Genova torni ad essere un mercato"
Proposta ufficializzata in commissione. Ma resta il nodo della gestione
Gravina - martedì 12 febbraio 2019
La struttura di via Genova? Da centro polifunzionale a mercato. Sintetizzate in un documento della sesta commissione consiliare, trovano ufficialità le anticipazioni di Gravinalife sul futuro della struttura di Via Genova rinata a nuova vita con un finanziamento da 800.000 euro, inaugurata e rimasta inutilizzata per due anni.
Dopo una lunga serie di interrogazioni consiliari, richieste di documenti e la volontà da parte della società affidataria di rimettere nelle mani del Comune la gestione dell'immobile, l'amministrazione comunale ha deciso di rescindere il contratto di gestione e tornare nel pieno possesso della struttura evitando tuttavia un contenzioso con i vincitori del primo bando. Ora è tempo di nuove proposte.
Arriva, come già anticipato alcune settimane addietro dalla nostra redazione, la proposta della Sesta Commissione consiliare "Politiche per lo sviluppo", presieduta da Vincenzo Di Meo (componenti Maria Ariani, Domenico Calderoni, Michele Lorusso, Ezio Simone) di riportare la struttura polivalente alla sua antica e naturale funzione ovvero quella di mercato di quartiere.
Una soluzione a cui si è giunti dopo un confronto con gli amministratori e i dirigenti comunali e non senza aver ascoltato le istanze dei residenti del quartiere. "Nel corso delle diverse sedute di Commissione dedicate al tema, poi, sono stati approfonditi la tematica, la legislazione, gli atti amministrativi e, soprattutto, si è valutato quale sia il percorso giusto da intraprendere", ha spiegato il presidente della commissione Vincenzo Di Meo. Ed ha aggiunto: "Un dialogo rivelatosi essenziale per arrivare a condividere, all'unanimità, una visione futura della struttura: riteniamo che la vita sociale ed economica che girava intorno a via Genova il giorno prima della demolizione del centro debba essere riconsiderata e reinterpretata".
Da qui il suggerimento: "Occorre perseguire il passaggio da struttura polifunzionale a mercato, contemplando nello spazio al coperto la sistemazione delle attività che prevedono la vendita di carni fresche macellate, di prodotti ittici, da forno, caseari, riservando invece lo spazio all'aperto ai commercianti ortofrutticoli".
A seguire, un'ulteriore idea, fondata su ragioni di sicurezza: "La struttura è tornata da qualche tempo nella disponibilità del Comune. È pertanto opportuno soffermarsi sulla necessità di garantirne la sicurezza, in particolare modo nella parte retrostante, in assenza di controlli accessibile a chiunque. Una situazione di potenziale pericolosità, che crediamo si possa prevenire installando dei cancelli, così da non permettere l'introduzione di terzi non autorizzati e la commissione di atti vandalici ai danni del patrimonio pubblico".
Proposte messe nero su bianco in un documento ufficiale sottoposto all'attenzione dell'Amministrazione. Sembrano, invece, ancora immaturi i tempi per definire il tipo di gestione della struttura e quindi se procedere ad un nuovo bando per l'affidamento del mercato e se lasciare, come era un tempo, la responsabilità saldamente nelle mani del governo cittadino.
Dopo una lunga serie di interrogazioni consiliari, richieste di documenti e la volontà da parte della società affidataria di rimettere nelle mani del Comune la gestione dell'immobile, l'amministrazione comunale ha deciso di rescindere il contratto di gestione e tornare nel pieno possesso della struttura evitando tuttavia un contenzioso con i vincitori del primo bando. Ora è tempo di nuove proposte.
Arriva, come già anticipato alcune settimane addietro dalla nostra redazione, la proposta della Sesta Commissione consiliare "Politiche per lo sviluppo", presieduta da Vincenzo Di Meo (componenti Maria Ariani, Domenico Calderoni, Michele Lorusso, Ezio Simone) di riportare la struttura polivalente alla sua antica e naturale funzione ovvero quella di mercato di quartiere.
Una soluzione a cui si è giunti dopo un confronto con gli amministratori e i dirigenti comunali e non senza aver ascoltato le istanze dei residenti del quartiere. "Nel corso delle diverse sedute di Commissione dedicate al tema, poi, sono stati approfonditi la tematica, la legislazione, gli atti amministrativi e, soprattutto, si è valutato quale sia il percorso giusto da intraprendere", ha spiegato il presidente della commissione Vincenzo Di Meo. Ed ha aggiunto: "Un dialogo rivelatosi essenziale per arrivare a condividere, all'unanimità, una visione futura della struttura: riteniamo che la vita sociale ed economica che girava intorno a via Genova il giorno prima della demolizione del centro debba essere riconsiderata e reinterpretata".
Da qui il suggerimento: "Occorre perseguire il passaggio da struttura polifunzionale a mercato, contemplando nello spazio al coperto la sistemazione delle attività che prevedono la vendita di carni fresche macellate, di prodotti ittici, da forno, caseari, riservando invece lo spazio all'aperto ai commercianti ortofrutticoli".
A seguire, un'ulteriore idea, fondata su ragioni di sicurezza: "La struttura è tornata da qualche tempo nella disponibilità del Comune. È pertanto opportuno soffermarsi sulla necessità di garantirne la sicurezza, in particolare modo nella parte retrostante, in assenza di controlli accessibile a chiunque. Una situazione di potenziale pericolosità, che crediamo si possa prevenire installando dei cancelli, così da non permettere l'introduzione di terzi non autorizzati e la commissione di atti vandalici ai danni del patrimonio pubblico".
Proposte messe nero su bianco in un documento ufficiale sottoposto all'attenzione dell'Amministrazione. Sembrano, invece, ancora immaturi i tempi per definire il tipo di gestione della struttura e quindi se procedere ad un nuovo bando per l'affidamento del mercato e se lasciare, come era un tempo, la responsabilità saldamente nelle mani del governo cittadino.