
La città
Via le fronti, il consorzio suona la svegli ala comune
La manutenzione della strada spetta all’ente proprietario
Gravina - mercoledì 30 maggio 2018
19.16
La manutenzione della strada spetta all'ente gestore.
Queste le conclusioni inviate dal commissario straordinario del Consorzio di bonifica, Alfredo Borzillo, a seguito del sopralluogo effettuato lo scorso 15 maggio in contrada Le Frondi.
Nella nota inviata al consigliere regionale Mario Conca autore della segnalazione all'indirizzo del consorzio su sollecitazione di un cittadino gravinese a proposito della situazione in cui versa la strada comunale denominata Magliuolo, si legge a chiare lettere: " Preliminarmente è opportuno osservare che la strada taglia ortogonalmente rispetto alla direzione dell'acqua, il bacino imbrifero che alimenta in quella zona il torrente Gravina. È ovvio che la strada funge da sbarramento di ritenuta impedendo all'acqua di riversarsi naturalmente nel corso d'acqua".
Cosa si fa in questi casi?
"Le costruzioni di questo genere sono protette da canali situati immediatamente a monte che intercettano il liquido e lo trasportano nel punto più depresso per farlo attraversare mediante appositi tombini di scolo. Questi canali chiamati fossi di guardia si sviluppano parallelamente lungo il ciglio della strada. La loro pulizia e la costante manutenzione sono necessarie per la loro efficienza. E' ovvio che se tali opere sono intasate non assolvono più al loro dovere e conseguentemente le acque miste al terreno si riversano sulla carreggiata ".
A questo punto è interessante capire cosa sia successo in contrada Le Frondi dove insiste anche un ponte, quello delle Pentecchia, crollato da anni e mai ricostruito.
"Nel corso del sopralluogo – scrivono ancora i dirigenti del Consorzio - è stato accertato che simili fossi di guardia non esistono o sono scomparsi. Le cunette laterali di raccolta delle acque della carreggiata si intravedono in alcuni punti invece in lunghissimi tratti sono scomparse sotto la vegetazione e sommerse dal terreno . I tombini di raccolta delle acque delle cunette e dei fossi di guardia sono completamente intasati".
"In conclusione poiché queste opere sono indispensabili per la buona tenuta della strada, che per altro insistono su aree appartenenti alla stessa via di comunicazione , si può concludere che le cause sono da iscriversi alla mancata manutenzione di questi manufatti da parte dell'ente che gestisce la strada stessa" concludono dal Consorzio di Bonifica.
A questo punto sarebbe interessante capire se e quando l'Ente gestore della strada, ovvero il Municipio gravinese, intende intervenire per risolvere una situazione di grave pericolosità.
Queste le conclusioni inviate dal commissario straordinario del Consorzio di bonifica, Alfredo Borzillo, a seguito del sopralluogo effettuato lo scorso 15 maggio in contrada Le Frondi.
Nella nota inviata al consigliere regionale Mario Conca autore della segnalazione all'indirizzo del consorzio su sollecitazione di un cittadino gravinese a proposito della situazione in cui versa la strada comunale denominata Magliuolo, si legge a chiare lettere: " Preliminarmente è opportuno osservare che la strada taglia ortogonalmente rispetto alla direzione dell'acqua, il bacino imbrifero che alimenta in quella zona il torrente Gravina. È ovvio che la strada funge da sbarramento di ritenuta impedendo all'acqua di riversarsi naturalmente nel corso d'acqua".
Cosa si fa in questi casi?
"Le costruzioni di questo genere sono protette da canali situati immediatamente a monte che intercettano il liquido e lo trasportano nel punto più depresso per farlo attraversare mediante appositi tombini di scolo. Questi canali chiamati fossi di guardia si sviluppano parallelamente lungo il ciglio della strada. La loro pulizia e la costante manutenzione sono necessarie per la loro efficienza. E' ovvio che se tali opere sono intasate non assolvono più al loro dovere e conseguentemente le acque miste al terreno si riversano sulla carreggiata ".
A questo punto è interessante capire cosa sia successo in contrada Le Frondi dove insiste anche un ponte, quello delle Pentecchia, crollato da anni e mai ricostruito.
"Nel corso del sopralluogo – scrivono ancora i dirigenti del Consorzio - è stato accertato che simili fossi di guardia non esistono o sono scomparsi. Le cunette laterali di raccolta delle acque della carreggiata si intravedono in alcuni punti invece in lunghissimi tratti sono scomparse sotto la vegetazione e sommerse dal terreno . I tombini di raccolta delle acque delle cunette e dei fossi di guardia sono completamente intasati".
"In conclusione poiché queste opere sono indispensabili per la buona tenuta della strada, che per altro insistono su aree appartenenti alla stessa via di comunicazione , si può concludere che le cause sono da iscriversi alla mancata manutenzione di questi manufatti da parte dell'ente che gestisce la strada stessa" concludono dal Consorzio di Bonifica.
A questo punto sarebbe interessante capire se e quando l'Ente gestore della strada, ovvero il Municipio gravinese, intende intervenire per risolvere una situazione di grave pericolosità.