crollo via giudice montea
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La città

Via Montea: il Movimento 5 stelle chiede i documenti

"La strada deve essere restituita ai gravinesi". Intanto il Comune approva i progetti di rigenerazione urbana.

Tra pochi giorni ricorderemo il secondo anniversario di ciò che avrebbe potuto essere una tragedia e per fortuna non lo è stata. Di ciò che avrebbe potuto essere la rinascita di un'intera comunità che riscopre l'appartenenza alle proprie radici e insieme lavora per cambiare e invece non lo è stata. Ricorderemo semplicemente, a due anni da quel 22 marzo 2011, il crollo del palazzo di via Giudice Montea, con la conseguente chiusura della strada e l'installazione dei cancelli ai due margini con l'obiettivo di "salvaguardare l'incolumità pubblica".

In coda a due anni di progetti, promesse, incontri e sfilate di personaggi più o meno noti chiamati a delineare il futuro di via Montea e dell'intero centro storico, il Movimento 5 stelle ha presentato formale richiesta di accesso agli atti. Un'istanza "motivata dalla necessità che la strada pubblica venga sgomberata dalle macerie e torni ancora percorribile", si legge nella nota protocollata a Palazzo di città e messa disposizione della stampa. Una strada, che secondo il portavoce del movimento, Mario Conca, "è diventata luogo di ritrovo per alcuni personaggi poco raccomandabili, che utilizzano i luoghi adiacenti come covo per attività poco lecite". Inoltre nella medesima via, sempre secondo quando denunciato dai grillini, sostano "gruppi di ragazzi, dediti al consumo di alcol".

Parole pesanti, denunce preoccupanti che vanno ad alimentare una situazione che si protrae oramai da mesi. Eppure via Montea era una priorità per l'amministrazione comunale, per quella passata come per quella attuale. Oggetto dell'ultima campagna elettorale, figurava tra i 18 punti che il sindaco Alesio Valente si era impegnato a realizzare nei primi 100 giorni di governo, "avviando una ricognizione delle case pericolanti nel centro storico per adottare i conseguenti provvedimenti per la loro messa in sicurezza", oltre a "dare inizio all'attuazione degli interventi del primo percorso di rigenerazione urbana del centro storico, denominato "Gravina Re-set", e istituire il Laboratorio Urbano".

Il laboratorio urbano la scorsa estate è stato prima messo a bando e poi affidato ad una società barese. Ora si aspetta solo la sua effettiva messa in opera. Su via Montea, invece, restano le tante ordinanze di sgombero a cui nessuno ha dato seguito. Restano la candidatura a un progetto nazionale a cui il ministero dello sviluppo non ha voluto dare fiducia. Soprattutto resta la memoria di un nuovo crolli, quello di novembre 2012, quando ancora una volta lo stesso palazzo è tornato a sgretolarsi. Ancora una volta in piena notte, all'improvviso.

Sui progetti di rigenerazione urbana invece è caduto il silenzio pubblico e privato è diventato sempre più pesante e sopratutto imbarazzante, considerando che in Regione i 3 milioni di euro sono pronti da un anno. Attendono solo i progetti definitivi per poter essere spesi.

Questa mattina, quasi a smontare la polemica prima che inizi, il sindaco Alesio Valente dalla sua pagina facebook annuncia che "in giunta approvati i progetti definitivi relativi alla rigenerazione urbana. In sintesi verrà rifatta tutto l'asse monumentale del centro storico, a cominciare da Piazza della Repubblica, via Giudice Montea, via Fondovico. Ora speriamo in una gara d'appalto celere. Ci sono oltre 3 milioni di euro. Non vedo l'ora che i lavori comincino, per eliminare la diffidenza di una parte della città".
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  • Movimento 5 stelle Gravina
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