
La città
Viale Pasteur, un colabrodo pieno di spazzatura
La denuncia di un residente: “Eppure paghiamo le tasse”
Gravina - martedì 10 giugno 2014
09.00
Destinata a diventare la sede provvisoria del mercato quindicinale e una delle arterie principali della zona artigianale, viale Luigi Pasteur resta una delle vie più impraticabili della città. Piena di buche e smottamenti del manto stradale, con l'arrivo della bella stagione si sono aggiunte erbacce e insetti a rendere ancor più difficile una situazione al limite della decenza. L'ennesima stanca segnalazione arriva questa volta da un residente della zona che denuncia: "Sui marciapiedi c'è l'erba alta un metro. Non c'è un cassonetto per l'immondizia e, come se non bastasse, non c'è una segnaletica per indicare che è una zona abitata e le macchine vanno a tutta velocità. Eppure le tasse vengono pagate puntualmente".
Viale Pasteur non è nuovo a questo tipo di segnalazioni. Da anni residenti e imprenditori, così come gli stessi amministratori, denunciano lo stato di degrado in cui versa il viale e lo spiazzo adiacente, puntando il dito diritto contro giovani e meno giovani, che hanno eletto la zona a luogo di ritrovo e di scorribande notturne per poi ridurlo ad una discarica a cielo aperto.
In più occasioni tanto dalle associazioni di categoria quanto da palazzo di città sono partiti inviti rivolti ai frequentatori notturni del viale pregandoli di prestare maggiore rispetto per chi in quella zona ci lavora, ma ad oggi le parole sono cadute nel vuoto.
Occorre dunque cambiare obiettivo e rivolgersi a chi, per contratto, deve provvedere alla pulizia dell'area dai rifiuti e dalla vegetazione spontanea che nasconde pericolose insidie, non solo perché ricettacolo di animali, ma soprattutto perché impedisce la visuale agli automobilisti.
Ma questo è un altro capitolo, ancora più difficile da scrivere.
Viale Pasteur non è nuovo a questo tipo di segnalazioni. Da anni residenti e imprenditori, così come gli stessi amministratori, denunciano lo stato di degrado in cui versa il viale e lo spiazzo adiacente, puntando il dito diritto contro giovani e meno giovani, che hanno eletto la zona a luogo di ritrovo e di scorribande notturne per poi ridurlo ad una discarica a cielo aperto.
In più occasioni tanto dalle associazioni di categoria quanto da palazzo di città sono partiti inviti rivolti ai frequentatori notturni del viale pregandoli di prestare maggiore rispetto per chi in quella zona ci lavora, ma ad oggi le parole sono cadute nel vuoto.
Occorre dunque cambiare obiettivo e rivolgersi a chi, per contratto, deve provvedere alla pulizia dell'area dai rifiuti e dalla vegetazione spontanea che nasconde pericolose insidie, non solo perché ricettacolo di animali, ma soprattutto perché impedisce la visuale agli automobilisti.
Ma questo è un altro capitolo, ancora più difficile da scrivere.