vincenzo forzati
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Vincenzo Forzati tra i candidati alle prossime elezioni comunali

Prima esperienza per l’imprenditore agricolo gravinese

Si accendono i motori per la corsa alle prossime amministrative comunali e si delineano sempre più chiaramente le differenti compagini elettorali. Molte le novità, vecchi nomi della politica ma anche new entry che si giocano la carta del "volto nuovo" e del bisogno diffuso di rinnovamento.

Tra questi c'è Vincenzo Forzati, giovane imprenditore agricolo gravinese che ha deciso di esporsi al di fuori del perimetro sicuro a cui è abituato e mettere al servizio di tutti le sue capacità, la sua passione ed esperienza sul campo. "Innanzitutto, per il valore affettivo che ho per questa città", ci ha spiegato il candidato, "che deriva non solo dal fatto di viverci e viverla ogni giorno, ma anche e soprattutto dalla conoscenza del suo territorio e dalla vicinanza alla sua natura, legata alla mia attività lavorativa nel settore agricolo".

Forzati sostiene l'alleanza politica guidata dal candidato sindaco Saverio Verna, con la coalizione "Una bella storia" composta da Art. 1, Sinistra Italiana, Gravina 2050 e Progresso e Innovazione.
"Una bella storia nasce", sottolinea Forzati, "da una bella scommessa: ridare nuova linfa alla solita politica locale promuovendo un'alternativa di valore. I punti chiave possono essere sintetizzati in cinque parole: ecologia, ambiente, territorio, edilizia e turismo".

E sulla questione agricoltura ha voluto porre l'accento su alcuni aspetti. "Partendo dal presupposto che Gravina è una città agricola per natura e storia (ricordiamo il celebre motto "Grana dat et vina" che ci contraddistingue), ritengo che il dialogo con le realtà del territorio sia più che necessario, a maggior ragione dal momento che negli ultimi anni, a seguito dello sviluppo delle grandi imprese, i produttori agricoli non sono stati valorizzati dalle stesse e di fatto abbandonati al loro destino".

Nel settore agricolo i produttori locali hanno spesso lamentato una gestione dai costi elevati, ad esempio per terreni con uliveti e vigneti. "Ritengo sarebbe ideale e opportuno dare voce ai lavoratori del settore, anche perché negli anni passati i produttori non sono stati affatto tutelati (si pensi anche ai tanti campi abbandonati e ai costi di gestione che hanno spesso superato i costi del prodotto finale). C'è in ogni caso da evidenziare negli ultimi anni un ritorno alla coltivazione, ma il settore è ancora troppo "oscurato" agli occhi dei consumatori: bisogna dunque intervenire e lavorare sodo per sdoganarne ancor più le potenzialità".

Non manca una considerazione sulla Fiera di San Giorgio: "Gravina vanta la fiera più antica d'Italia e del mondo, incentrata specialmente sull'agricoltura. Tuttavia, le chiusure dovute al Covid ne hanno impedito lo svolgimento negli ultimi tre anni, ma c'è da dire che anche la proposta precedente non era certamente di valore. Il nostro obiettivo è dunque ridarle lo smalto perduto già dall'edizione del 2023, ma al tempo stesso promuovere tante piccole fiere e sagre in modo da far conoscere i nostri tanti prodotti locali ai consumatori e ai turisti. A questo proposito mi preme ricordare come ai giorni nostri il turismo viaggi sugli stessi binari della produzione locale e del settore agroalimentare, in un rapporto di interdipendenza che è necessario sottolineare".
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