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I nuovi orizzonti della legalità
Aggressioni stradali: in aumento i fenomeni di violenza
Rubrica "I nuovi orizzonti della legalità" a cura della redazione OF21
venerdì 16 maggio 2025
Le aggressioni per strada sono diventate uno degli argomenti più discussi nelle cronache cittadine degli ultimi anni. Le statistiche, purtroppo, mostrano un trend preoccupante: sempre più persone si trovano coinvolte in episodi di violenza nelle strade delle nostre città, con vittime che spaziano da giovani studenti a gente di tutte le età.
Cosa sta succedendo e come si può fermare questa ondata di violenza?
Un fenomeno in crescita
Secondo i dati forniti dalle forze dell'ordine, il numero di aggressioni fisiche registrate nelle aree urbane ha visto un incremento significativo. Le motivazioni dietro questi episodi di violenza sono molteplici e vanno dal semplice tentativo di rapina alla frustrazione per problemi economici e sociali, senza tralasciare l'abuso di alcol e droghe, che può alterare il comportamento di chi ne fa uso.
Le aggressioni, però, non riguardano solo il contesto criminale. Molti episodi nascono anche da diverbi per il traffico o incomprensioni in luoghi pubblici, insomma anche per banali motivi. La rabbia e la mancanza di educazione civica sembrano essere, in questo caso, fattori scatenanti. Pensiamo al caso di cronaca di Santo Romano ucciso nella notte tra il 1° e il 2 Novembre a Napoli da un 17enne che deteneva una pistola. La causa dell'aggressione sarebbe stata l'aver calpestato involontariamente il piede dell'omicida e avergli sporcato una scarpa del valore di 500€.
Il ruolo delle istituzioni e delle forze dell'ordine
A livello preventivo, la presenza costante della polizia nelle aree ad alta densità di popolazione e nelle zone più problematiche della città potrebbe contribuire a disincentivare i comportamenti violenti. Inoltre, è essenziale intensificare i programmi di sensibilizzazione nelle scuole, promuovendo la cultura del rispetto e della convivenza civile
.
Gli esperti suggeriscono anche una maggiore attenzione alle politiche sociali, in particolare verso i giovani, i più vulnerabili a fenomeni di marginalità. Programmi di supporto psicologico, centri di aggregazione e attività di sensibilizzazione possono fare la differenza nel prevenire le aggressioni.
Un aiuto concreto alla vittima
Oltre alla prevenzione, è fondamentale fornire un adeguato supporto alle vittime di aggressioni. La paura di denunciare, infatti, è spesso un ostacolo importante nel contrasto alla violenza. Le persone che subiscono un'aggressione non devono sentirsi sole: l'accesso a supporti psicologici, assistenza legale gratuita e sistemi di protezione possono facilitare il percorso di recupero e giustizia.
Le testimonianze di chi ha subito violenza sulle strade sono numerose, e molte parlano di un senso di impotenza e paura che non sembra diminuire nemmeno con il passare del tempo. Le politiche devono rispondere a queste necessità con interventi rapidi e mirati.
Cosa dice la legge sulle aggressioni personali?
L'art. 582 comma 1 del codice penale stabilisce che "Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale dalla quale deriva una malattia del corpo o della mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi fino a tre anni."
Cosa possiamo fare noi?
Come cittadini, è essenziale adottare comportamenti che possano contribuire a ridurre il rischio di aggressioni. In situazioni di conflitto, evitare di aggravare di più la situazione e cercare soluzioni pacifiche può essere il primo passo. Inoltre, le città devono diventare spazi sicuri, dove la violenza non trova terreno fertile. Questo è un obiettivo che può essere raggiunto solo con l'impegno di tutti: dalle forze dell'ordine alla politica, passando per ogni singolo cittadino.
Digennaro Martina
Cosa sta succedendo e come si può fermare questa ondata di violenza?
Un fenomeno in crescita
Secondo i dati forniti dalle forze dell'ordine, il numero di aggressioni fisiche registrate nelle aree urbane ha visto un incremento significativo. Le motivazioni dietro questi episodi di violenza sono molteplici e vanno dal semplice tentativo di rapina alla frustrazione per problemi economici e sociali, senza tralasciare l'abuso di alcol e droghe, che può alterare il comportamento di chi ne fa uso.
Le aggressioni, però, non riguardano solo il contesto criminale. Molti episodi nascono anche da diverbi per il traffico o incomprensioni in luoghi pubblici, insomma anche per banali motivi. La rabbia e la mancanza di educazione civica sembrano essere, in questo caso, fattori scatenanti. Pensiamo al caso di cronaca di Santo Romano ucciso nella notte tra il 1° e il 2 Novembre a Napoli da un 17enne che deteneva una pistola. La causa dell'aggressione sarebbe stata l'aver calpestato involontariamente il piede dell'omicida e avergli sporcato una scarpa del valore di 500€.
Il ruolo delle istituzioni e delle forze dell'ordine
A livello preventivo, la presenza costante della polizia nelle aree ad alta densità di popolazione e nelle zone più problematiche della città potrebbe contribuire a disincentivare i comportamenti violenti. Inoltre, è essenziale intensificare i programmi di sensibilizzazione nelle scuole, promuovendo la cultura del rispetto e della convivenza civile
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Gli esperti suggeriscono anche una maggiore attenzione alle politiche sociali, in particolare verso i giovani, i più vulnerabili a fenomeni di marginalità. Programmi di supporto psicologico, centri di aggregazione e attività di sensibilizzazione possono fare la differenza nel prevenire le aggressioni.
Un aiuto concreto alla vittima
Oltre alla prevenzione, è fondamentale fornire un adeguato supporto alle vittime di aggressioni. La paura di denunciare, infatti, è spesso un ostacolo importante nel contrasto alla violenza. Le persone che subiscono un'aggressione non devono sentirsi sole: l'accesso a supporti psicologici, assistenza legale gratuita e sistemi di protezione possono facilitare il percorso di recupero e giustizia.
Le testimonianze di chi ha subito violenza sulle strade sono numerose, e molte parlano di un senso di impotenza e paura che non sembra diminuire nemmeno con il passare del tempo. Le politiche devono rispondere a queste necessità con interventi rapidi e mirati.
Cosa dice la legge sulle aggressioni personali?
L'art. 582 comma 1 del codice penale stabilisce che "Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale dalla quale deriva una malattia del corpo o della mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi fino a tre anni."
Cosa possiamo fare noi?
Come cittadini, è essenziale adottare comportamenti che possano contribuire a ridurre il rischio di aggressioni. In situazioni di conflitto, evitare di aggravare di più la situazione e cercare soluzioni pacifiche può essere il primo passo. Inoltre, le città devono diventare spazi sicuri, dove la violenza non trova terreno fertile. Questo è un obiettivo che può essere raggiunto solo con l'impegno di tutti: dalle forze dell'ordine alla politica, passando per ogni singolo cittadino.
Digennaro Martina