
Cinema e Teatro
Al VIDA "Piccoli crimini coniugali"
sabato 26 febbraio 2011 fino a domenica 27 febbraio
Ingresso sabato 20.30 domenica 17.00 – sipario sabato 21.00 domenica 17.30 Abb. 16 spettacoli €150.00 - Abb. 8 spett. €80.00 – Biglietto €12.00- Rid. €7.00
via Giardini, 72 – Gravina in Puglia
080 3267377 – 3683818301 teatrovida@libero.it www.teatrovida.it
La Compagnia "Colpi di scena" – Gravina in Piccoli crimini coniugali
Regia Michele Mindicini
Note di regia:
" A … vent'anni si vorrebbe che l'amore fosse semplice. A quaranta si scopre che è complicato. A sessanta sappiamo che è bello proprio perché è complicato"
Eric-Emmanuel Schmitt
" Piccoli crimini coniugali", un'esplorazione dell'universo a due, di una vita che scorre sempre uguale nei giorni a cui non è facile sopravvivere.
Schmitt ci presenta un mondo fatto di tradimenti e di rapporti inaspriti da troppi silenzi.
I personaggi, desiderosi di un tempo presente vissuto in maniera decisamente diversa, rievocano il loro passato con i loro ricordi, studiando a fondo la loro psicologia, senza con ciò perdere mai di vista il gioco del teatro.
Di qui, il senso di una scenografia minimalista, con i due attori soli scena nella claustrofobia di una stanza dominata dal nero delle pareti. Il nero (ossia il non colore) è l'espressione dell'assenza, del vuoto dietro cui si manifesta una rivelazione di potere espresso dal rosso, incarnazione di energie forti e positive come il vigore psicofisico, il coraggio, l'esaltazione di tutte le passioni, compresa anche la gelosia.
Ma, alla fine, è il bianco preminente di tutto l'arredamento a tracciare la strada per un nuovo inizio, l'ingresso in una dimensione in cui il rapporto di coppia si rinnova totalmente.
In ultimo, a suggellare il faticoso cammino dei due personaggi è la pittura estemporanea di un puzzle che solo il finale ricomporrà, in un alternarsi di riflessioni ed emozioni dove ogni spettatore potrà trovare qualcosa di sé.
Michele Mindicini
Si ringrazia Maria Teresa Caporaso
Regia Michele Mindicini
Note di regia:
" A … vent'anni si vorrebbe che l'amore fosse semplice. A quaranta si scopre che è complicato. A sessanta sappiamo che è bello proprio perché è complicato"
Eric-Emmanuel Schmitt
" Piccoli crimini coniugali", un'esplorazione dell'universo a due, di una vita che scorre sempre uguale nei giorni a cui non è facile sopravvivere.
Schmitt ci presenta un mondo fatto di tradimenti e di rapporti inaspriti da troppi silenzi.
I personaggi, desiderosi di un tempo presente vissuto in maniera decisamente diversa, rievocano il loro passato con i loro ricordi, studiando a fondo la loro psicologia, senza con ciò perdere mai di vista il gioco del teatro.
Di qui, il senso di una scenografia minimalista, con i due attori soli scena nella claustrofobia di una stanza dominata dal nero delle pareti. Il nero (ossia il non colore) è l'espressione dell'assenza, del vuoto dietro cui si manifesta una rivelazione di potere espresso dal rosso, incarnazione di energie forti e positive come il vigore psicofisico, il coraggio, l'esaltazione di tutte le passioni, compresa anche la gelosia.
Ma, alla fine, è il bianco preminente di tutto l'arredamento a tracciare la strada per un nuovo inizio, l'ingresso in una dimensione in cui il rapporto di coppia si rinnova totalmente.
In ultimo, a suggellare il faticoso cammino dei due personaggi è la pittura estemporanea di un puzzle che solo il finale ricomporrà, in un alternarsi di riflessioni ed emozioni dove ogni spettatore potrà trovare qualcosa di sé.
Michele Mindicini
Si ringrazia Maria Teresa Caporaso