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Libri
Dialetto, lingua degli affetti
La vivacità del nostro dialetto nell’ultimo libro di Franco Laiso
Gravina - mercoledì 3 maggio 2023
"Il dialetto è sempre la lingua degli affetti, un fatto confidenziale, intimo, familiare. Come diceva Pirandello, la parola del dialetto è la cosa stessa, perché il dialetto di una cosa esprime il sentimento, mentre la lingua di quella stessa cosa esprime il concetto. A me con il dialetto, con la lingua del cuore, che non è soltanto del cuore ma qualcosa di ancora più complesso, succede una cosa appassionante. Lo dico da persona che scrive. Mi capita di usare parole dialettali che esprimono compiutamente, rotondamente, come un sasso, quello che io volevo dire, e non trovo l'equivalente nella lingua italiana. Non è solo una questione di cuore, è anche di testa. Testa e cuore".
Inizio dallo scrittore siciliano, Andrea Camilleri, che cita anche Luigi Pirandello, per presentare la nuova fatica editoriale, fresca di stampa, ed in attesa della presentazione ufficiale, il prossimo 20 maggio, alle ore 17.0, presso la Sala Convegni della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, del professore Franco Laiso: "Lessico minimo del dialetto gravinese. Ricerche etimologiche e spunti socio-antropologici", Aprile 2023, D&B Stampagrafica Bongo. In realtà, il nostro autore, nella quarta di copertina dell'attuale volume, scrive: "L'opera vide le stampe nel 2017: viene ripresentata insieme ad un parte seconda arricchita nel lessico, corredata di ulteriori spunti socio-antropologici e di osservazioni di varia umanità".
Il dialetto non è la lingua usata per volgarizzare o parlata dai volgari ignoranti, incapaci di esprimersi e, quindi, per offendere, bestemmiare. E' la lingua povera che arricchisce, che orienta, che seduce con i suoi suoni; che affascina e riempie il costrutto di una storia, di un vissuto. Magari della civiltà contadina, ancestrale, bucolica. Il modo semplice, profondo, sensibile di esprimersi dei nostri avi. E' la lingua che arricchisce di talenti, i talenti della cultura personale di ognuno e unisce la storia tra miseria e nobiltà.
La pubblicazione è corredata da una interessante prefazione del professore Antonio Bronzini, cui Laiso ha fatto da maestro e mentore. Scrive, infatti, Bronzini: "sebbene molti termini appartengano ad un registro gergale che va scomparendo e che spesso ascoltiamo solo dalla voce degli anziani, è proprio il registro gergale che va scomparendo, l'oggetto di analisi del prof. Laiso perché ne venga scongiurato l'oblio e messa in sicurezza la memoria".
Scrive ancora Bronzini nella sua prefazione: "Il volume Lessico minimo del dialetto gravinese, che ho il piacere e l'onore di presentare, può essere considerato un intervento di archeologia del linguaggio, che apre a tutti e non solo ad accademici ed eruditi, l'opportunità di cogliere nell'etimologia del dialetto locale le tracce degli illustri trascorsi di cui siamo latori".
Non solo, lo studio di Laiso si concentra nella maggiore e migliore conoscenza di ciò che non è scontato nel suo significato, nella sua terminologia, nella sua derivazione, a volte e spesso, da lingue straniere. Approfondire la conoscenza dei lemmi usati, non sempre a proposito deve indurre il lettore a comprendere la complessa bellezza delle parole se solo vengono portate alla loro origine, alla fonte naturale dalle quali sono scaturite.
L'opera meritoria del noto studioso gravinese è concentrata soprattutto su un dato di fatto incontrovertibile. Scrive l'autore: "Il dialetto non è solo un gergo linguistico corale di una Comunità ma è anche la rappresentazione del mondo consolidato nella sua cultura". Ci piace aggiungere che il dialetto è cultura. E' assonanza con ciò che ci appartiene per capire meglio da dove veniamo; che sta alla base delle nostre origini culturali, storiche, popolari, popolane. Prosegue ancora Laiso: "Il dialetto è il codice finalizzato a comprendere la pervasività e lo sconfinamento dei mondi, umano, animale, naturale"
Lo studio dettagliato, in profondità della nostra lingua locale, è l'ulteriore arricchimento al già noto vocabolario gravinese, stilato alcuni anni fa e pubblicato dal compianto professore Domenico Mastromatteo. La lingua rimane quella, i termini, però, vengono vivisezionati, come è giusto che sia, perché inquadrati in quella cornice di conoscenza, in quella nave della nostra vita quotidiana, affinchè non si perda o non venga persa l'essenza radicale e convinta della propria identità. Infine, meritoria anche la dedicata del lavoro riservata al professore Tobia Granieri, "compagno di vita e di studi", autore, tra l'altro, insieme alla moglie Mimma Di Benedetto, per i tipi di Adda Editrice, Bari 2000: "Proverbi Gravinesi".
Inizio dallo scrittore siciliano, Andrea Camilleri, che cita anche Luigi Pirandello, per presentare la nuova fatica editoriale, fresca di stampa, ed in attesa della presentazione ufficiale, il prossimo 20 maggio, alle ore 17.0, presso la Sala Convegni della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, del professore Franco Laiso: "Lessico minimo del dialetto gravinese. Ricerche etimologiche e spunti socio-antropologici", Aprile 2023, D&B Stampagrafica Bongo. In realtà, il nostro autore, nella quarta di copertina dell'attuale volume, scrive: "L'opera vide le stampe nel 2017: viene ripresentata insieme ad un parte seconda arricchita nel lessico, corredata di ulteriori spunti socio-antropologici e di osservazioni di varia umanità".
Il dialetto non è la lingua usata per volgarizzare o parlata dai volgari ignoranti, incapaci di esprimersi e, quindi, per offendere, bestemmiare. E' la lingua povera che arricchisce, che orienta, che seduce con i suoi suoni; che affascina e riempie il costrutto di una storia, di un vissuto. Magari della civiltà contadina, ancestrale, bucolica. Il modo semplice, profondo, sensibile di esprimersi dei nostri avi. E' la lingua che arricchisce di talenti, i talenti della cultura personale di ognuno e unisce la storia tra miseria e nobiltà.
La pubblicazione è corredata da una interessante prefazione del professore Antonio Bronzini, cui Laiso ha fatto da maestro e mentore. Scrive, infatti, Bronzini: "sebbene molti termini appartengano ad un registro gergale che va scomparendo e che spesso ascoltiamo solo dalla voce degli anziani, è proprio il registro gergale che va scomparendo, l'oggetto di analisi del prof. Laiso perché ne venga scongiurato l'oblio e messa in sicurezza la memoria".
Scrive ancora Bronzini nella sua prefazione: "Il volume Lessico minimo del dialetto gravinese, che ho il piacere e l'onore di presentare, può essere considerato un intervento di archeologia del linguaggio, che apre a tutti e non solo ad accademici ed eruditi, l'opportunità di cogliere nell'etimologia del dialetto locale le tracce degli illustri trascorsi di cui siamo latori".
Non solo, lo studio di Laiso si concentra nella maggiore e migliore conoscenza di ciò che non è scontato nel suo significato, nella sua terminologia, nella sua derivazione, a volte e spesso, da lingue straniere. Approfondire la conoscenza dei lemmi usati, non sempre a proposito deve indurre il lettore a comprendere la complessa bellezza delle parole se solo vengono portate alla loro origine, alla fonte naturale dalle quali sono scaturite.
L'opera meritoria del noto studioso gravinese è concentrata soprattutto su un dato di fatto incontrovertibile. Scrive l'autore: "Il dialetto non è solo un gergo linguistico corale di una Comunità ma è anche la rappresentazione del mondo consolidato nella sua cultura". Ci piace aggiungere che il dialetto è cultura. E' assonanza con ciò che ci appartiene per capire meglio da dove veniamo; che sta alla base delle nostre origini culturali, storiche, popolari, popolane. Prosegue ancora Laiso: "Il dialetto è il codice finalizzato a comprendere la pervasività e lo sconfinamento dei mondi, umano, animale, naturale"
Lo studio dettagliato, in profondità della nostra lingua locale, è l'ulteriore arricchimento al già noto vocabolario gravinese, stilato alcuni anni fa e pubblicato dal compianto professore Domenico Mastromatteo. La lingua rimane quella, i termini, però, vengono vivisezionati, come è giusto che sia, perché inquadrati in quella cornice di conoscenza, in quella nave della nostra vita quotidiana, affinchè non si perda o non venga persa l'essenza radicale e convinta della propria identità. Infine, meritoria anche la dedicata del lavoro riservata al professore Tobia Granieri, "compagno di vita e di studi", autore, tra l'altro, insieme alla moglie Mimma Di Benedetto, per i tipi di Adda Editrice, Bari 2000: "Proverbi Gravinesi".