
La città
Gravina al palio di San Floriano di Jesi
Prosegue la collaborazione tra le più importanti realtà della rievocazione storica
Gravina - lunedì 11 maggio 2015
16.46
Gravina torna a Jesi e fa il pieno di applausi.
Dopo il patto di amicizia sottoscritto lo scorso gennaio il Comune di Gravina, rappresentato dall'assessore Vito Loglisci torna a Jesi in occasione del Palio di San Floriano. Un ritorno che è parte integrande di quel progetto, ben più ampio, studiato e messo in opera da Raffaella Lorusso, direttore artistico di Evo oltre che volto storico del Centro Studi Nundinae i cui figuranti sono stati tra gli ospiti d'eccezione del palio.
L'obiettivo comune è quello di consolidare i rapporti tra le città federiciane d'Italia attraverso il lungo percorso delle rievocazioni storiche. Gravina, dunque, come Jesi, sedute al tavolo della Rievocazione con altre città tra cui Lucera, Torremaggiore, Andria, Altamura, Gioia del colle, Brindisi e Oria per condividere, insieme, il grande progetto storico nel segno di Federico II di Svevia. Parte da Jesi, infatti, la seconda parte del progetto presentato durante il Festival delle Vie Sacre a Bari, che vedrà riproporre in ognuna di queste città una tappa importante della vita dell'Imperatore.
E si parte proprio da Jesi città che diede i natali a Federico e che intorno alla figura dell'imperatore ha saputo costruire una fitta rete di attività e collaborazioni culturali ed economiche che rivivono nella tre giorni dedicata a San Floriano, la tradizionale festa jesina giunta alla ventesima edizione.
Una festa caratteristica e riproposta dopo secoli nello stesso identico modo. Suddivisa in tre momenti, a partire dalla cerimonia religiosa di presentazione del Pallio da parte dei Comuni assoggettati a Jesi per continuare con i giochi svolti in onore del Santo e per finire con la fiera che richiamava gente anche dai territori confinanti, il palio è una delle cerimonie più importanti nell'ambito della rievocazione storica, un patrimonio immateriale di storie e tradizioni che l'Italia sta pian piano scoprendo e intorno al quale vivono grandi eccellenze culturali tra cui figura di diritto anche il Raduno dei cortei storici celebrato a Gravina.
Nel nome di san Floriano, dunque, si fortifica una relazione che ha preso il via nel 2014 e che vede camminare fianco a fianco realtà come il Consorzio Nazionale della Rievocazione storica, la Fondazione Pomarici Santomasi insieme alla Fondazione Federico II di Jesi. Una collaborazione da cui a breve, Gravina coglierà i primi frutti.
Dopo il patto di amicizia sottoscritto lo scorso gennaio il Comune di Gravina, rappresentato dall'assessore Vito Loglisci torna a Jesi in occasione del Palio di San Floriano. Un ritorno che è parte integrande di quel progetto, ben più ampio, studiato e messo in opera da Raffaella Lorusso, direttore artistico di Evo oltre che volto storico del Centro Studi Nundinae i cui figuranti sono stati tra gli ospiti d'eccezione del palio.
L'obiettivo comune è quello di consolidare i rapporti tra le città federiciane d'Italia attraverso il lungo percorso delle rievocazioni storiche. Gravina, dunque, come Jesi, sedute al tavolo della Rievocazione con altre città tra cui Lucera, Torremaggiore, Andria, Altamura, Gioia del colle, Brindisi e Oria per condividere, insieme, il grande progetto storico nel segno di Federico II di Svevia. Parte da Jesi, infatti, la seconda parte del progetto presentato durante il Festival delle Vie Sacre a Bari, che vedrà riproporre in ognuna di queste città una tappa importante della vita dell'Imperatore.
E si parte proprio da Jesi città che diede i natali a Federico e che intorno alla figura dell'imperatore ha saputo costruire una fitta rete di attività e collaborazioni culturali ed economiche che rivivono nella tre giorni dedicata a San Floriano, la tradizionale festa jesina giunta alla ventesima edizione.
Una festa caratteristica e riproposta dopo secoli nello stesso identico modo. Suddivisa in tre momenti, a partire dalla cerimonia religiosa di presentazione del Pallio da parte dei Comuni assoggettati a Jesi per continuare con i giochi svolti in onore del Santo e per finire con la fiera che richiamava gente anche dai territori confinanti, il palio è una delle cerimonie più importanti nell'ambito della rievocazione storica, un patrimonio immateriale di storie e tradizioni che l'Italia sta pian piano scoprendo e intorno al quale vivono grandi eccellenze culturali tra cui figura di diritto anche il Raduno dei cortei storici celebrato a Gravina.
Nel nome di san Floriano, dunque, si fortifica una relazione che ha preso il via nel 2014 e che vede camminare fianco a fianco realtà come il Consorzio Nazionale della Rievocazione storica, la Fondazione Pomarici Santomasi insieme alla Fondazione Federico II di Jesi. Una collaborazione da cui a breve, Gravina coglierà i primi frutti.