
La città
Gravina, la giungla del parcheggio selvaggio
Uomini e donne al volante occorre darsi una regolata
Gravina - sabato 11 febbraio 2017
A chi non è mai capitato di lasciare la propria auto parcheggiata in doppia fila, in divieto di sosta, sulle strisce pedonali, nei posteggi dedicati a bus o dinanzi a rampe accessibili per disabili e donne con bambini in carrozzina, anche solo per una manciata di minuti?
Troppo spesso capita che non ci si renda conto dei gravi disagi che "quei pochi minuti" possono causare come ingorghi al traffico, impossibilità di scendere o salire dal marciapiede per le persone con disabilità o di accedere al proprio garage. All'ordine del giorno a Gravina, troviamo macchine in prossimità della posta centrale, oppure in via San Sebastiano dove spesso in sosta sui marciapiedi - soprattutto nelle ore di punta - vi sono anche tre-quattro auto in fila indiana, costringendo i pedoni a camminare sul ciglio della strada per "superare l'ostacolo".
La maleducazione al volante sta prendendo piede sempre di più, forse per assenza di sufficiente personale addetto a sanzionare i trasgressori, forse per natura del gravinese medio che, pur ricevendo una sanzione pecuniaria, protesta e pretende di aver ragione, ma di imparare la lezione proprio non ne ha voglia.
Uomini e donne al volante occorre darsi una regolata: è facile pretendere la presenza dei Vigili Urbani dietro ogni angolo, ma è la comunità per prima che deve fare il primo passo, cominciando a rispettare il codice della strada e di conseguenza i propri concittadini.
Di seguito, le immagini inviate da alcuni lettori a testimonianza di quanto sopra descritto.
Troppo spesso capita che non ci si renda conto dei gravi disagi che "quei pochi minuti" possono causare come ingorghi al traffico, impossibilità di scendere o salire dal marciapiede per le persone con disabilità o di accedere al proprio garage. All'ordine del giorno a Gravina, troviamo macchine in prossimità della posta centrale, oppure in via San Sebastiano dove spesso in sosta sui marciapiedi - soprattutto nelle ore di punta - vi sono anche tre-quattro auto in fila indiana, costringendo i pedoni a camminare sul ciglio della strada per "superare l'ostacolo".
La maleducazione al volante sta prendendo piede sempre di più, forse per assenza di sufficiente personale addetto a sanzionare i trasgressori, forse per natura del gravinese medio che, pur ricevendo una sanzione pecuniaria, protesta e pretende di aver ragione, ma di imparare la lezione proprio non ne ha voglia.
Uomini e donne al volante occorre darsi una regolata: è facile pretendere la presenza dei Vigili Urbani dietro ogni angolo, ma è la comunità per prima che deve fare il primo passo, cominciando a rispettare il codice della strada e di conseguenza i propri concittadini.
Di seguito, le immagini inviate da alcuni lettori a testimonianza di quanto sopra descritto.