Presepe di Santa Cecilia - Foto Piero Amendolara
Presepe di Santa Cecilia - Foto Piero Amendolara
La città

La Natività nella casa crollata fa rivivere le botteghe artigiane

In via Scale Lunghe il "presepe di Santa Cecilia"

In via Scale Lunghe la Natività prende forma nel rudere di una casa crollata. Simbolo di rinascita e anche un monito contro la mancata cura del territorio. E' anche rivitalizzazione del quartiere.

In tre anni il "presepe di Santa Cecilia" (o meglio "U' Prespj d' Sanda Cecily") è diventato un allestimento molto apprezzato, non solo dai residenti del quartiere. L'idea originaria di Maria Cirasola e di tutti coloro che collaborano è di creare atmosfere natalizie benché sia il rudere di una casa crollataa fungere da mangiatoia. Questa terza edizione rievoca le vecchie attività artigianali. La caratteristica del presepe è l'utilizzo rigoroso del dialetto gravinese e nella serata di inaugurazione l'attore Giorgio Zuccaro ha recitato una poesia in dialetto sul Natale, scritta per l'occasione.

Il presepe allestito da Maria Cirasola, con numerose collaborazioni (Lia Barbara, Massimo Tartaro, Michele Marvulli, Pasquale Marvulli, Franco Loglisci, Enza Loglisci, Mimmo Gentile), resterà aperto sino al 2 febbraio.

Come spiegano gli organizzatori, questa è la terza edizione e ogni volta il tema è diverso. La prima era dedicata al crollo avvenuto in via Scale Lunghe, raffigurando i personaggi con il casco antinfortunistico; la seconda edizione era dedicata al riciclaggio. Quest'anno il tema è "Betlemm a Gravin" per rivivere le antiche botteghe gravinesi ancora oggi esistenti.

Per visitarlo: giorni festivi, ore 10-13 e 16-21; giorni feriali ore 16-21.

(Le foto sono di Pietro Amendolara)
Presepe di Santa Cecilia - Foto Piero AmendolaraPresepe di Santa Cecilia - Foto Piero Amendolara
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