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La città
Rifiuti nella zona industriale, una storia che si ripete
La presenza di immondizia stride con i proclami sulla gestione del decoro urbano
Gravina - venerdì 11 gennaio 2019
10.08
Il colpo d'occhio è davvero poco gratificante. L'accumulo di rifiuti che si incontra entrando in zona industriale a Gravina è indegno di una città "riciclona", che fa della lotta al sacchetto selvaggio ed al rispetto delle regole in materia di igiene e di decoro urbano, i suoi cavalli di battaglia.
E' facile fare discorsi altisonanti sul decoro di una città. E' bello sentire i rappresentanti delle istituzioni locali, fieri del loro operato, puntare il dito sulle "manchevolezze" della comunità, oppure sottolineare in ogni circostanza la necessità di collaborazione da parte dei cittadini, per far sì che il territorio urbano sia pulito, che gli individui con un basso senso di civiltà vengano smascherati, messi alla berlina. Che chi insudicia, chi lercia le strade della città venga scoperto e punito.
Poi, però, ci si confronta con la dura realtà.
Dinanzi ad un panorama di questo genere, con rifiuti accatastati da chissà quanto tempo, in pochi potranno obiettare che le cose stanno cambiando, che il senso civico delle persone fa la differenza, che non ci siano, (perché no, senza scandalizzarsi e gridare alla "lesa a sua maestà") delle responsabilità delle istituzioni comunali o dell'azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.
Non ci addentriamo in tali polemiche, a noi osservatori dello status quo, del mondo che c'è non di quello che vorremmo, non ci resta che registrare l'ennesima sconfitta del sistema, nella speranza che lo spettacolo indegno apparso questa mattina alla zona industriale di Gravina, con una catasta di rifiuti da smaltire, sia un episodio sporadico, se non eccezionale e non rappresenti la triste realtà del quotidiano.
(roberto varvara)
E' facile fare discorsi altisonanti sul decoro di una città. E' bello sentire i rappresentanti delle istituzioni locali, fieri del loro operato, puntare il dito sulle "manchevolezze" della comunità, oppure sottolineare in ogni circostanza la necessità di collaborazione da parte dei cittadini, per far sì che il territorio urbano sia pulito, che gli individui con un basso senso di civiltà vengano smascherati, messi alla berlina. Che chi insudicia, chi lercia le strade della città venga scoperto e punito.
Poi, però, ci si confronta con la dura realtà.
Dinanzi ad un panorama di questo genere, con rifiuti accatastati da chissà quanto tempo, in pochi potranno obiettare che le cose stanno cambiando, che il senso civico delle persone fa la differenza, che non ci siano, (perché no, senza scandalizzarsi e gridare alla "lesa a sua maestà") delle responsabilità delle istituzioni comunali o dell'azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.
Non ci addentriamo in tali polemiche, a noi osservatori dello status quo, del mondo che c'è non di quello che vorremmo, non ci resta che registrare l'ennesima sconfitta del sistema, nella speranza che lo spettacolo indegno apparso questa mattina alla zona industriale di Gravina, con una catasta di rifiuti da smaltire, sia un episodio sporadico, se non eccezionale e non rappresenti la triste realtà del quotidiano.
(roberto varvara)