
La città
Teatro Vida, applausi a scena aperta per “L’ultimo scugnizzo”
La celebre commedia di Raffaele Viviani per la rassegna “Amattori…Insieme”
Gravina - lunedì 25 febbraio 2019
16.00 Comunicato Stampa
Sabato e domenica scorsi è andata in scena al Teatro Vida la compagnia "30 Allora" di Casagiove (Caserta) con "L'ultimo scugnizzo", uno dei capolavori del grande commediografo napoletano Raffaele Viviani, nell'adattamento di Vincenzo Russo, che ne ha curato anche la regia, oltre ad avere interpretato il ruolo di Antonio, il protagonista.
Antonio è uno scugnizzo che, in procinto di diventare padre e desideroso di sposare la fidanzata Maria, comprende che è arrivato il momento di abbandonare la sua esistenza precaria, cercando di migliorare la propria condizione sociale. Non per sé stesso, ma per amore della sua famiglia.
Sfruttando la propria abilità oratoria e l'esperienza di vita maturata per strada, riesce a farsi assumere come assistente presso lo studio di un noto avvocato, vincendo anche le resistenze e i pregiudizi dei familiari dell'avvocato.
Abile e arguto, Antonio conquista tutti, rivelandosi capace non solo nel disbrigare le pratiche legali dell'avvocato, ma anche e soprattutto nel mediare e risolvere i delicati intrighi familiari dello stesso.
Quando la vita di Antonio sembra avere finalmente preso la direzione desiderata, la notizia della morte del nascituro annulla di improvviso la speranza che la gioia della paternità gli aveva donato e che lo aveva sospinto, come un propulsore, alla ricerca di una condizione migliore.
Il giovane Antonio è assalito dallo sconforto più profondo, uno sconforto che gli fa percepire come inutili e privi di senso tutti gli sforzi compiuti per migliorare la propria condizione di umile e di emarginato.
La messa in scena della Compagni "30 Allora" ha messo efficacemente in evidenza i temi dominanti e sempre attuali della commedia di Viviani: la miseria, l'emarginazione, l'ineluttabilità del destino degli umili, per i quali non pare esservi possibilità alcuna di liberarsi dai vincoli della propria condizione.
Ma accanto a questi temi l'allestimento restituisce anche l'emozione profonda del senso e del sentimento della paternità e di come questo senso e sentimento siano capaci di trasformare un uomo.
Tre atti, per una durata complessiva di due ore e mezza circa, che sono tuttavia scorse con velocità, giocosità e leggerezza, grazie all'efficace interpretazione degli interpreti ed alla loro capacità di dare sempre il ritmo adeguato alla narrazione.
Particolarmente apprezzate anche le scenografia ed i costumi, efficaci nel rappresentare l'ambientazione della vicenda, e gli intermezzi musicali, tra cui la celebre "Rumba de' scugnizzi" cantata dagli attori in mezzo al pubblico.
Il pubblico ha dimostrato di apprezzare lo spettacolo offerto, tributando agli interpreti la standing ovation al termine dello spettacolo.
Archiviato con successo questo appuntamento, la rassegna "Amattori...Insieme" torna sabato 9 e domenica 10 marzo con "Una pura formalità", dramma di Pascal Quignard, che sarà portato in scena dalla Compagnia "Ma chi m'o 'ffa fa'", nell'adattamento e per la regia di Alfredo Scarpato.
di Andrea Mari
Antonio è uno scugnizzo che, in procinto di diventare padre e desideroso di sposare la fidanzata Maria, comprende che è arrivato il momento di abbandonare la sua esistenza precaria, cercando di migliorare la propria condizione sociale. Non per sé stesso, ma per amore della sua famiglia.
Sfruttando la propria abilità oratoria e l'esperienza di vita maturata per strada, riesce a farsi assumere come assistente presso lo studio di un noto avvocato, vincendo anche le resistenze e i pregiudizi dei familiari dell'avvocato.
Abile e arguto, Antonio conquista tutti, rivelandosi capace non solo nel disbrigare le pratiche legali dell'avvocato, ma anche e soprattutto nel mediare e risolvere i delicati intrighi familiari dello stesso.
Quando la vita di Antonio sembra avere finalmente preso la direzione desiderata, la notizia della morte del nascituro annulla di improvviso la speranza che la gioia della paternità gli aveva donato e che lo aveva sospinto, come un propulsore, alla ricerca di una condizione migliore.
Il giovane Antonio è assalito dallo sconforto più profondo, uno sconforto che gli fa percepire come inutili e privi di senso tutti gli sforzi compiuti per migliorare la propria condizione di umile e di emarginato.
La messa in scena della Compagni "30 Allora" ha messo efficacemente in evidenza i temi dominanti e sempre attuali della commedia di Viviani: la miseria, l'emarginazione, l'ineluttabilità del destino degli umili, per i quali non pare esservi possibilità alcuna di liberarsi dai vincoli della propria condizione.
Ma accanto a questi temi l'allestimento restituisce anche l'emozione profonda del senso e del sentimento della paternità e di come questo senso e sentimento siano capaci di trasformare un uomo.
Tre atti, per una durata complessiva di due ore e mezza circa, che sono tuttavia scorse con velocità, giocosità e leggerezza, grazie all'efficace interpretazione degli interpreti ed alla loro capacità di dare sempre il ritmo adeguato alla narrazione.
Particolarmente apprezzate anche le scenografia ed i costumi, efficaci nel rappresentare l'ambientazione della vicenda, e gli intermezzi musicali, tra cui la celebre "Rumba de' scugnizzi" cantata dagli attori in mezzo al pubblico.
Il pubblico ha dimostrato di apprezzare lo spettacolo offerto, tributando agli interpreti la standing ovation al termine dello spettacolo.
Archiviato con successo questo appuntamento, la rassegna "Amattori...Insieme" torna sabato 9 e domenica 10 marzo con "Una pura formalità", dramma di Pascal Quignard, che sarà portato in scena dalla Compagnia "Ma chi m'o 'ffa fa'", nell'adattamento e per la regia di Alfredo Scarpato.
di Andrea Mari