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Scuola e Università

Ufficio di collocamento: Valente spera

Il sindaco confida nella revoca del provvedimento di chiusura. Venerdì il giorno del giudizio.

Sembra lontano anni luce il giorno del trionfo: "L'ufficio di collocamento è salvo. Resterà aperto per 5 giorni a settimana". Gli eventi invece vogliono che la vicenda che ha tenuto banco per l'intera estate abbia preso una piega decisamente diversa.

Alla vigilia dell'ennesimo, ultimo incontro ufficiale con il presidente della Provincia e con i sindaci degli altri comuni colpiti dalla mannaia provinciale dello scorso luglio, Alesio Valente non ci sta a passare per il credulone di turno e meno che mai per l'ingenuo che si è affidato a Schittulli. "Lo avevamo detto ed è successo: l'ufficio di collocamento non chiude". A due mesi dall'approvazione della delibera provinciale con cui si è decretata la chiusura di 18 sportelli polifunzionali, caratterizzati da incontri ufficiali e ufficiosi e nonostante le tante rassicurazioni, Valente guarda il bicchiere mezzo pieno: "Purtroppo, al momento, abbiamo difficoltà a garantire il servizio quotidiano, ma non dimentichiamo che Gravina è il comune più privilegiato visto che solo a noi è stata concessa l'apertura del servizio per due giorni a settimana".

Un privilegio che in tanti non hanno gradito e che da ultimo è finito nero su bianco in un'interrogazione inviata al presidente e sottoscritta dal consigliere Bruno De Luca (Sinistra per la Provincia) e da Antonio Baccelliere, componente della squadriglia del Movimento Schittulli. I due, nella successiva richiesta di consiglio provinciale protocollata a inizio settembre, chiedono al presidente di chiarire le motivazioni di questo trattamento privilegiato riservato ai gravinesi: "Esimio presidente - si legge nella nota del 3 settembre - circola con insistenza la considerazione ufficiosa che Lei nella prossima adunanza del 4 settembre voglia proporre il salvataggio del policentro di Gravina". Un'interrogazione che, stando alle versioni fornite dai ben informati, avrebbe fatto saltare il banco, costringendo Schittulli a rivedere i dettagli del suo salvataggio pro Gravina. Concedendo sì la riapertura, ma limitatamente a 2 giorni a settimana invece che a 5, come ribadito più volte durante gli incontri con Valente e parte dell'amministrazione gravinese.

"L'importante è garantire il servizio", prova a chiudere la polemica il sindaco. Un servizio offerto ora completamente a spese dell'amministrazione comunale, che oltre alla spese per il fitto del locale si farà carico anche di quelle per la gestione degli uffici: "Nulla di tragico, si tratta solo di pagare le utenze", sottolinea il primo cittadino, che fiducioso continua a sperare che in un lieto fine previsto per domani, quando sarà convocato un nuovo incontro con i sindaci durante il quale la giunta provinciale tirerà le somme e decierà il da farsi. "Aspettiamo venerdì e speriamo che il presidente si ravveda senza lasciarsi intimorire sull'intero provvedimento", chiosa Valente.

In mezzo, poche ore e due delibere da revocare.
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