
solidarietà
Volontaria in Africa per garantire diritto allo studio
La gravinese Annamaria Merolla promuove una raccolta fondi
Gravina - venerdì 11 luglio 2025
11.24
"In azione per istruire ed emancipare". Questo l'incipit e lo spirito con cui Annamaria, Nadia e Alessia si stanno preparando per andare nella Repubblica Democratica del Congo, nell'area rurale di Mayaba come volontarie dell'Amka, una organizzazione umanitaria che opera nelle comunità più vulnerabili della Repubblica Democratica del Congo e del Guatemala.
Un viaggio che però le tre volontarie non vorrebbero fare a mani vuote, portando con loro in dote la possibilità di sostenere fattivamente un progetto che garantisca il diritto all'istruzione per i bambini africani.
Annamaria Merolla è una ragazza 22enne di Gravina che lo scorso ottobre si è laureata in Cooperazione Internazionale e Sviluppo alla Sapienza di Roma e che ha deciso di svolgere alcune attività di volontariato prima di iniziare la laurea magistrale a Stoccolma in Diritti Umani e Democrazia. Con lei Alessia Caruolo, anche lei di 22 anni, originaria di Prata Sannita (provincia di Caserta) studentessa in giurisprudenza nella capitolina università della Sapienza e Nadia Natale Mancini, 41enne nativa di Letiano, nel casertano, che vive però a Bologna ed è invece una docente di economia aziendale presso l'Istituto tecnico e professionale "Elsa Morante" di Sassuolo.
Le tre volontarie Amka il 18 luglio prossimo partiranno per l'Africa dove per tre settimane condurranno un progetto di "Pre-école", svolgendo attività didattiche con i bambini di 3 villaggi nella zona di Mabaya.
"Abbiamo costruito il percorso educativo insieme agli insegnanti locali, usando la storia del Piccolo Principe come filo conduttore: un modo per imparare lettere, numeri, colori e forme" -spiega Annamaria, che racconta di aver conosciuto Amka attraverso l'università e di essersi affidata a loro per realizzare il suo sogno: fare volontariato in Africa e "mettere in pratica tutto ciò che ho imparato durante la mia laurea triennale".
Inoltre- chiarisce Annamaria- "I volontari hanno background differenti perciò vengono tutti formati prima della partenza per capire cos'è la cooperazione, quali sono i valori del volontariato internazionale e soprattutto per conoscere il Paese in cui si opera e la sua cultura, in questo caso la Repubblica Democratica del Congo".
Ma per realizzare appieno questo sogno c'è bisogno di riuscire a garantire il diritto allo studio per un numero più elevato di bambini, perché l'accesso a scuola in posti del genere non è affatto scontato. "Tanti bambini non possono frequentare la scuola primaria perché troppo poveri o perchè impegnati in attività lavorative fondamentali per il sostentamento delle famiglie".
E allora cosa fare?
L'idea è quella di promuovere una raccolta fondi per poter garantire a 45 bambini la possibilità di frequentare il nuovo anno scolastico.
Per questa ragione è stata attivata una pagina sul sito Retedeldono, per riuscire a raccogliere il denaro sufficiente ad assicurare la retta scolastica e il materiale necessario per un anno ad ognuno dei 45 bambini, oltre che offrire un supporto educativo per affrontare la scuola e fare in modo che "l'istruzione diventi davvero un diritto per tutti, sensibilizzando le famiglie sull'importanza della scuola".
Insomma, un gesto di grande umanità ed un invito alla solidarietà che non può cadere nel vuoto.
Un viaggio che però le tre volontarie non vorrebbero fare a mani vuote, portando con loro in dote la possibilità di sostenere fattivamente un progetto che garantisca il diritto all'istruzione per i bambini africani.
Annamaria Merolla è una ragazza 22enne di Gravina che lo scorso ottobre si è laureata in Cooperazione Internazionale e Sviluppo alla Sapienza di Roma e che ha deciso di svolgere alcune attività di volontariato prima di iniziare la laurea magistrale a Stoccolma in Diritti Umani e Democrazia. Con lei Alessia Caruolo, anche lei di 22 anni, originaria di Prata Sannita (provincia di Caserta) studentessa in giurisprudenza nella capitolina università della Sapienza e Nadia Natale Mancini, 41enne nativa di Letiano, nel casertano, che vive però a Bologna ed è invece una docente di economia aziendale presso l'Istituto tecnico e professionale "Elsa Morante" di Sassuolo.
Le tre volontarie Amka il 18 luglio prossimo partiranno per l'Africa dove per tre settimane condurranno un progetto di "Pre-école", svolgendo attività didattiche con i bambini di 3 villaggi nella zona di Mabaya.
"Abbiamo costruito il percorso educativo insieme agli insegnanti locali, usando la storia del Piccolo Principe come filo conduttore: un modo per imparare lettere, numeri, colori e forme" -spiega Annamaria, che racconta di aver conosciuto Amka attraverso l'università e di essersi affidata a loro per realizzare il suo sogno: fare volontariato in Africa e "mettere in pratica tutto ciò che ho imparato durante la mia laurea triennale".
Inoltre- chiarisce Annamaria- "I volontari hanno background differenti perciò vengono tutti formati prima della partenza per capire cos'è la cooperazione, quali sono i valori del volontariato internazionale e soprattutto per conoscere il Paese in cui si opera e la sua cultura, in questo caso la Repubblica Democratica del Congo".
Ma per realizzare appieno questo sogno c'è bisogno di riuscire a garantire il diritto allo studio per un numero più elevato di bambini, perché l'accesso a scuola in posti del genere non è affatto scontato. "Tanti bambini non possono frequentare la scuola primaria perché troppo poveri o perchè impegnati in attività lavorative fondamentali per il sostentamento delle famiglie".
E allora cosa fare?
L'idea è quella di promuovere una raccolta fondi per poter garantire a 45 bambini la possibilità di frequentare il nuovo anno scolastico.
Per questa ragione è stata attivata una pagina sul sito Retedeldono, per riuscire a raccogliere il denaro sufficiente ad assicurare la retta scolastica e il materiale necessario per un anno ad ognuno dei 45 bambini, oltre che offrire un supporto educativo per affrontare la scuola e fare in modo che "l'istruzione diventi davvero un diritto per tutti, sensibilizzando le famiglie sull'importanza della scuola".
Insomma, un gesto di grande umanità ed un invito alla solidarietà che non può cadere nel vuoto.